I lavoratori della casa di riposo di via Tasso: “Non siamo in fabbrica”

I lavoratori hanno presidiato l'ingresso della struttura per protestare contro la nuova riorganizzazione voluta dalla nuova cooperativa che ha vinto il bando per la gestione e l'ampliamento

centro polifunzionale terza età  via tasso busto arsizio

Le bandiere della Cisl e della Cgil hanno sventolato davanti alla casa di riposo di via Tasso a Busto Arsizio. Questa mattina i dipendenti del Centro Polifunzionale per la terza età hanno presidiato l’ingresso della struttura per protestare contro la nuova riorganizzazione del lavoro partita il primo aprile e voluta dalle cooperative che hanno preso in gestione la struttura del comune con l’intento di ampliarla (qui l’articolo).

«La riduzione delle ore lavorative sta creando non pochi problemi aagli 85 lavoratori e agli 80 ospiti che si trovano in una situazione che non avevano mai vissuto in precedenza – spiegano alcune dipendenti – a malapena abbiamo il tempo di rivolgere loro la parola e questa differenza la stanno accusando».

La nuova gestione, infatti, oltre a non aver rinnovato il contratto ad una decina di dipendenti, ha anche diminuito di 20/30 ore l’orario mensile di lavoro. Cinzia Bianchi della Fp Cgil e Alberto Varallo della Fisasca Cisl pongono una semplice domanda: «Se è vero che non verrà decurtato lo stipendio, come intendono scalare queste ore tolte nei prossimi mesi?». Una domanda alla quale le cooperative associate non hanno fornito una risposta per il momento: «Come sindacati non abbiamo firmato il nuovo contratto perchè per noi era irricevibile ma ribadiamo la nostra disponibilità a dialogare e a migliorare l’organizzazione interna per evitare i problemi che si stanno verificando» – aggiungono i sindacati.

I dipendenti si dicono stanchi e confusi dalle nuova modalità e il 19 aprile incontreranno anche l’assessore ai Servizi Sociali Miriam Arabini che ieri, giovedì, aveva rassicurato sulle capacità delle cooperative subentrate alla Nuova Assistenza: «Noi vorremmo solo essere ascoltati perchè non vogliamo modifiche calate dall’alto – spiegano – in questa struttura non ci sono mai state lamentele sul trattamento dei pazienti ma in una sola settimana ne abbiamo già raccolte diverse».

Raccontano di un clima di tensione che sta crescendo e di difficoltà a raggiungere gli obiettivi che sono stati imposti: «Se prima potevamo adattare le esigenze degli ospiti ai nostri compiti ora non è più possibile farlo – spiegano – ci chiedono di correre, di muoverci, di non perderci in chiacchiere ma in questo modo si perde tutta l’umanità dei rapporti sociali che è alla base del funzionamento di una R.s.a.. Una nostra collega se l’è anche fatta addosso perchè non ha avuto nemmeno il tempo di andare in bagno durante il suo turno».

Anche gli anziani cominciano a risentirne: «A volte dobbiamo svegliarli alle 5 del mattino per iniziare a lavarli e ognuno di loro ha esigenze diverse. È capitato di servire le colazioni con alcuni di loro che non erano stati puliti, cose mai accadute prima»

Al presidio era presente anche la consigliera comunale del Pd Valentina Verga che ha annunciato il deposito di un’interrogazione in commissione su quanto sta avvenendo da parte della collega Cinzia Berutti: «Sono qui perchè voglio capire quali sono i problemi che si stanno creando in questa struttura. La politica deve trovare una soluzione che metta d’accordo le esigenze dei nuovi gestori con quelle dei dipendenti e degli ospiti».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 07 Aprile 2017
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