Il senatore Candiani contro il sindaco Cavalotti: “Stai zitta, gallina!”
Scontro in consiglio comunale durante la discussione su quanto fatto in questi anni di amministrazione. Il sindaco: "Sono indignata, mi è stata tolta la libertà di parlare"
Clima sempre più teso a Tradate, in vista delle elezioni amministrative in programma l’11 giugno. Nell’ultimo consiglio comunale l’ex sindaco, oggi senatore e consigliere di opposizione della Lega Nord, Stefano Candiani, ha dato della “gallina” all’attuale primo cittadino, Laura Cavalotti, e l’offesa non è passata inosservata, tra lo stupore dei presenti e l’incredulità del primo cittadino. Il tutto al termine della discussione del primo punto all’ordine del giorno sulle variazioni di bilancio.
Dopo circa 2 ore e 26 minuti dall’inizio della seduta, prima della discussione del secondo punto, il sindaco Cavalotti ha voluto rispondere ad alcune dichiarazioni ai consiglieri di opposizione sulla gestione economica della città. Il presidente del consiglio, Carlo Uslenghi, le ha ceduto la parola “per fatto personale”: «Nei vostri interventi non avete parlato della Fornace» ha dichiarato la Cavalotti, subito interrotta dal consigliere Franco Accordino: «Questo non c’entra niente con il punto 2 di cui deve essere relatore l’assessore e non parla di Fornace». La questione è degenerata con la protesta dei consiglieri di opposizione sull’opportunità della risposta del sindaco. Alla fine la Cavalotti è riuscita a proseguire nel suo intervento: «Non avete parlato di bilancio, di Fornace, del buco economico lasciato anche all’Osservatorio. Nessuno di voi ha verificato che l’osservatorio rimane in piedi per il contributo dell’amministrazione».
Candiani si è rivolto così al presidente Uslenghi: «Se il sindaco voleva intervenire aveva tempo di farlo prima». La Cavalotti ha proseguito con il proprio intervento sulla situazione Fornace e Osservatorio e il senatore Candiani è sbottato: «Stia zitta, gallina! Se il sindaco vuole parlare si metta in fila come tutti e poi parla». La situazione è quindi ulteriormente degenerata con il presidente del consiglio comunale che ha togliere la parola a tutti, fino a far proseguire il sindaco.
Proprio il primo cittadino è tornato sulla questione durante le celebrazioni del 25 aprile: «La libertà che cosa è? È potersi esprimere come si vuole. Ognuno è libero di esprimere le proprie idee nel rispetto dell’altra persona, sempre nella consapevolezza del ruolo che la persona stessa ricopre. Quello che non è accaduto in consiglio comunale è grave: questa libertà mi è stata prevaricata, mi è stata tolta la libertà di esprimermi. Non può esistere un consiglio comunale dove la minoranza prevarica chi vuole prendere la parola. Mi si è detto di stare zitta, mi hanno dato della “Gallina”, tutto da parte di un consigliere comunale e senatore. Questo è inaccettabile in un confronto democratico e libero. Dico basta, il rispetto della persona viene prima di tutto. Questi insulti non devono avvenire, la prevaricazione non deve esistere».
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ed aggiungo….
quando il dibattito arriva all’insulto e allo scontro vuol dire che non c’è più nemmeno il dibattito sano ed onesto ma c’è la prevaricazione, prevaricazione data dal fatto che non si hanno più progetti, idee ed argomentazioni da portare alla cittadinanza.
Con gli ebrei si è cominciato proprio così: “zitto, ebreo!” e poi sappiamo tutti com’è andata a finire.
Del resto quando si concedono manifestazioni libere di gruppi di estrema destra non si può pensare che i toni della campagna elettorale rimangano nell’ambito democratico del civile e rispettoso confronto.
Il senatore Candiani ha sempre dimostrato scarsità di moderazione anche nei dialoghi dai contenuti più semplici dimostrando un livello di ineducazione senza limiti. Diciamo che è l’unica abilità in cui eccelle! D’altronde chi non sa tenere testa negli argomenti, urla, sbraita e offende perché solo quelli sono gli strumenti che è in grado di usare. Diventare Senatore della Repubblica non ha certo reso migliore il personaggio. L’abito non fa il monaco.