La chiusura notturna del valico sul tavolo di Regio Insubrica
Martedì 4 aprile, è in programma nella sede di Mezzana un incontro sulla chiusura dei valichi secondari. Gunnar Vincenzi: "Porterò le istanze dei sindaci che hanno manifestato alla frontiera"
Non è rimasta inascoltata la protesta dei sindaci della Comunità montana del Piambello che sabato sera si sono schierati sul confine a Cremenaga per manifestare contro la chiusura notturna del valico, attuata in modo unilaterale dalle autorità elvetiche.
Domani, martedì 4 aprile, è stato convocato nella sede della Regio Insubrica di Mezzana un incontro con all’ordine del giorno la “Chiusura notturna dei valichi secondari tra la Svizzera e l’Italia”.
Il Presidente della Provincia di Varese Gunnar Vincenzi spiega perché domani sarà presente personalmente. «Domani parteciperò all’incontro della Regio Insubrica sul delicato tema della chiusura dei valichi. In quella sede porterò tutte le richieste e le preoccupazioni dei sindaci, che in questi giorni stanno manifestando alla frontiera con la Svizzera. Già qualche settimana fa, appena avuto notizia delle decisioni elvetiche, come Provincia di Varese avevano espresso il nostro dissenso rispetto alle modalità unilaterali con cui è stato preso quel provvedimento. Abbiamo inoltre chiesto che ci fosse una maggior condivisione su questo e altri temi, che hanno inevitabili ricadute sui nostri cittadini, in quanto paese confinante e di affrontare le questioni anche su tavoli istituzionali transfrontalieri. Tavoli che per altro già esistono. Mi auguro che quello di domani sia un primo passo verso l’accoglimento delle istanze sopra ricordate».
Sulla questione è intervenuto anche il consigliere regionale Luca Marsico. Domani, infatti, verrà discussa in consiglio regionale la mozione presentata dal consigliere regionale varesino .
Il testo – spiega Marsico – contiene precisi punti di impegno alla Giunta regionale lombarda ovvero la necessità di farsi interprete presso lo Stato Italiano, ed in particolar modo verso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Ministero dell’ Interno al fine sia di risolvere una situazione incresciosa e spiacevole con le Autorità Elvetiche sia favorendo soluzioni funzionali al fine di addivenire ad un accordo nel merito della problematica.
« Auspicando una soluzione diplomatica e tenendo aperto la finestra del dialogo fra i due Stati e fra Regione Lombardia e il Canton Ticino sono a fianco dei sindaci di frontiera auspicando un confronto nel merito che tenga conto delle esigenze di entrambi gli Stati
Mi auguro che, durante questi sei mesi di sperimentazione si possa, invece, giungere a soluzioni diverse che non penalizzino il territorio italiano e la Provincia di Varese come invece, purtroppo è avvenuto con la chiusura notturna delle dogane iniziata nella notte dello scorso weekend.»
Anche il Pd varesino si schiera al fianco dei sindaci di frontiera. «Non posso che condividere la loro protesta – commenta il segretario provinciale Samuele Astuti – Il provvedimento preso oltre confine è assolutamente preoccupante, poiché c’è il timore che possa ripetersi ed estendersi ad altri valichi, a tutto svantaggio del territorio e in particolare dei nostri frontalieri, vero motore dell’economia ticinese».
La decisione elvetica, e il dibattito sollevato da un post del sindaco di Morazzone, nonché segretario provinciale della Lega Nord, Matteo Bianchi che ha scritto che il frontalierato dei furti è un problema reale e che i ticinesi fanno bene a tutelare i propri confini, al centro del commento del segretario del Pd: “Il Carroccio si dice difensore del territorio e delle comunità locali, ma di fronte a un comportamento incomprensibile da parte del Canton Ticino non si pone al fianco degli amministratori, che tutti i giorni vivono le emergenze delle loro comunità. Non è certo chiudendo le frontiere o costruendo muri che si risolvono i problemi, e bene hanno fatto i sindaci del territorio a protestare in massa contro questa decisione”.
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si peccato che le rapine le fanno in pieno giorno quando distributori di benzina e banche sono aperti e ci sono soldi a portata di ladro e comunque ci sono sempre le telecamere che sorvegliano le dogane 24h su 24 , a meno che i doganieri svizzeri vogliono dormire invece di restare svegli a visionare le telecamere…