La forza di una mamma in azienda: «Manuela non c’è più, la sua Ecoauto vive per lei»
Mariapaola Tagliani è una donna forte. Nel 2015 un incidente stradale le ha portato via Manuela, la figlia. Ma lei ha reagito, non si è fatta abbattere ed è andata avanti
![Mariapaola Tagliani ecoauto](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2017/04/mariapaola-tagliani-ecoauto-603822.610x431.jpg)
Mariapaola Tagliani è una donna forte. La vita le ha voltato le spalle non una, ma due volte. La prima nel 2015, quando un incidente stradale le ha portato via Manuela, la figlia. Aveva 31 anni. La seconda nel 2016, quando se n’è andato anche il marito Claudio, per colpa del diabete, a 66 anni.
Ma lei ha reagito, non si è fatta abbattere, ha raddrizzato le spalle ed è andata avanti, da sola, tenendo in piedi l’attività che aveva aperto con la figlia. Ogni mattina alle 7 apre il cancello della sua autodemolizioni ad Arcisate e affronta il lavoro. Giorno dopo giorno.
«Ecoauto – racconta Mariapaola – era stata voluta da Manuela nel 2005. Può sembrare strano per una ragazza poco più che ventenne, ma le macchine erano la sua passione. Se sono ancora qui, adesso che non c’è più, è solo per lei, per portare avanti il suo sogno». Un sogno nato quando la figlia era piccolina, guardando il papà aggiustare e sistemare i motori nella sua azienda di saldatura e carpenteria di macchine per il movimento terra. Poi gli anni erano passati e dopo il liceo i genitori avevano aperto un centro estetico a Varese. «Era un investimento che io e suo padre avevamo fatto per lei. Ma non era proprio il suo mondo. Si stufava a stare ferma ad accogliere i clienti e caricare le tessere delle lampade solari. Lei voleva vivere tra le macchine». E così, non appena si è presentata l’occasione, non ci ha pensato due volte e ha aperto Ecoauto. Mariapaola l’ha seguita fin da subito. Madre e figlia, fianco a fianco, in un’attività tutta al femminile. Manuela gestiva un sito Internet per vendere i pezzi di ricambio in tutta Italia, non solo a Varese. «Per capire quanto era brava – confida la madre con orgoglio – basta pensare che era riuscita addirittura a spedire il motore di una Lancia K in Danimarca».
Poi è arrivato il 4 gennaio 2015, che Mariapaola ricorda come se fosse ieri. L’ambulanza che passa. La chiamata dei carabinieri. La corsa in ospedale. Manuela è morta 6 giorni dopo. Un durissimo colpo per i genitori, tanto che il padre non si è più ripreso. Ha smesso di curare il diabete di cui era malato e si è lasciato andare. A ottobre 2016 anche lui non c’era più. Tutti i giorni la donna, dopo pranzo, passa al cimitero a salutarli. «Quando vedo Claudio mi incavolo. Gli dico, caspita un uomo come te, avevi 16 dipendenti, facevi 15 ore al giorno, eri un uomo così deciso, così vitale. Quando guardo la foto di Manuela, invece, mi si spacca il cuore. Sono dieci minuti da incubo».
Per Mariapaola abbandonare tutto sarebbe stato come tradirla. «Non avrei mai potuto farlo, per lei era troppo importante per chiudere baracca e burattini». Non si può nascondere, però, che sia stato difficile. «Devo ringraziare i miei collaboratori, soprattutto Alberto, che si occupa del magazzino ricambi, e Ibra, un ragazzo marocchino molto bravo che è con noi da 5 anni. Senza di loro non ce l’avrei mai fatta. Comunque le donne, quando vogliono fare qualcosa, ci riescono bene. Poi io sono scorpione e gli scorpioni alla fine ottengono sempre quello che vogliono». E quello che vuole è mantenere viva l’attività di sua figlia che, bionda come lei, le sorride dalla fotografia che tiene sulla scrivania.
![Mariapaola Tagliani ecoauto](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2017/04/mariapaola-tagliani-ecoauto-603821.610x431.jpg)
E poi lavorare fa bene, aiuta a somatizzare il dolore, a combattere la perdita. «Non ce la farei mai a stare a casa a piangermi addosso, come non ce l’avrei mai fatta, anche in passato, a fare la casalinga. Io ho bisogno di lavorare, parlare con le persone, essere attiva». Una vita da imprenditrice, quella di Mariapaola. Negli anni ’70 ha gestito un negozio di Fiorucci a Varese, prima di entrare nell’azienda del marito, dove ha curato l’amministrazione per 20 anni, fino al 2001. Poi è arrivato il momento del centro estetico, che ha chiuso nel 2010. Infine l’avventura dell’autodemolizioni, fianco a fianco con la figlia. «Sono 32 anni che non facciamo le valigie per andare in ferie, ma non mi è mai pesato. Io amo la natura e mi basta stare nel mio giardino, con i miei cani, per essere felice». La sera, ad aspettarla a casa, ci sono loro: i suoi 2 pastori del Caucaso “da 110 chili l’uno”. «Devo ringraziare moltissimo anche le mie tre sorelle, Agnese, Teresa e Rosa, che mi sono tanto vicine e mi chiamano sempre».
Anche per lei, comunque, arriverà il momento di riposarsi. Cosa le riserverà il futuro? «Mi trasferisco in Grecia, sull’isola di Zante, che secondo me è l’isola più bella del mondo. Foscolo l’aveva nominata il giardino d’Europa». Per il momento, però, c’è un sogno da portare avanti. Quello di Manuela e della sua Ecoauto.
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