L’orgoglio di Caja: “Contento della mia squadra”
Il coach di Varese: "Io non ho mai parlato di playoff. Bravi i miei giocatori, Venezia ha fatto ancora meglio"

Parla con orgoglio, coach Attilio Caja, neaìlla sala stampa del Taliercio dopo la sconfitta di misura contro la Reyer: “Siamo stati molto bravi. Siamo stati attaccati a loro fino a due minuti dalla fine, abbiamo continuato a fare la nostra pallacanestro e non ci siamo disuniti. Siamo stati premiati nel terzo quarto però abbiamo fatto due o tre attacchi consecutivi che potevano permetterci di avere un vantaggio superiore e invece abbiamo sbagliato i tiri. Abbiamo permesso loro di rientrare velocemente in partita finale punto a punto un rimbalzo tiro a tre Filloy a fil di sirena dei 24″ hanno deciso la partita”.
“Sono molto contento di questa partita della mia squadra – continua il tecnico – perché abbiamo dimostrato di potercela giocare alla pari con la seconda in classifica e ci riempie di orgoglio. Noi eravamo secondi nel girone di ritorno loro secondi in classifica: abbiamo dimostrato di potercela giocare alla pari. Ed era quello che mi premeva. La mia squadra è cresciuta molto, una squadra con giocatori di grande serietà che sanno per chi stanno giocando e onorano ogni giorno, sia in allenamento che in partita, la loro professionalità”.
Analizzando il match, Caja prosegue: “Abbiamo fatto qualche errore dentro l’area che abbiamo rimediato e nel primo tempo abbiamo concesso troppo da due. Un paio di canestri di bravura poi hanno deciso la partita: Filloy ha tirato davanti alla mia panchina allo scadere con l’uomo addosso e Haynes ha fatto un altro gran canestro: insomma quando gli avversari sono così bravi non c’è niente da dire bisogna solo fare i complimenti”.
“L’obiettivo – conclude l’Artiglio – era di fare una bella partita nel rispetto verso noi stessi, la società, del gioco, degli avversari e della società non abbiamo pensato ai play off, cosa di cui non abbiamo mai parlato, almeno non io. Siamo molto contenti di quanto abbiamo fatto, non bisogna vendere fumo e vendere illusioni. Io non gioco al totocalcio o all’enalotto non ci credo. Io lavoro e parlo del mio lavoro”.
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