Netturbini “spiati” in pausa, i sindacati: “Accuse false per campagna elettorale”
I lavoratori hanno dato mandato al sindacato di organizzare uno sciopero contro la decisione della dirigenza di sanzionare alcuni colleghi accusati di sforare troppo spesso i 10 minuti di pausa contrattuali

I dipendenti di Aemme Linea Ambiente di Legnano si sono ritrovati questa mattina in assemblea sindacale (in un capannone al cui ingresso campeggia un cartello che dichiara lo stabile inagibile, ndr) per decidere come rispondere alla dirigenza dell’azienda municipalizzata che – nei giorni scorsi – ha sospeso alcuni netturbini che avrebbero abusato della pausa durante l’orario di lavoro.
La notizia, divulgata alla stampa con un’apposita conferenza nella quale sono stati mostrati i dati di un’indagine eseguita tramite investigatori privati, ha avuto molta eco e i lavoratori si sentono, ora, sotto tiro. Per questo motivo hanno indetto una contro-conferenza stampa al termine dell’assemblea sindacale con i rappresentanti della Fp Cgil Ticino Olona.
Per Jorge Torre, segretario generale della Camera del Lavoro della Cgil Ticino Olona «si è trattato di un attacco ai lavoratori a fini elettorali montando un caso che non esiste e chiudendo la porta a qualsiasi trattativa con i sindacati se non sulla questione delle pause». Torre ha espresso anche il rammarico per «non aver trovato con l’azienda una mediazione in Prefettura sul tema degli orari di lavoro, sulla richiesta di ritiro dei provvedimenti punitivi nei confronti dei lavoratori colpiti».
«Per questo – fa sapere Vera Addamo, segretaria generale della Funzione Pubblica della Cgil Ticino Olona – i lavoratori hanno confermato oggi lo stato di agitazione e il mandato per mettere in atto forme di protesta adeguate tra le quali l’astensione dal lavoro».
Ad andarci giù duro è Sebastiano Pandolfini, funzionario della Fp Cgil, che accusa senza mezzi termini i dirigenti «di aver fornito dati falsi con l’intento di colpire alcuni delegati del sindacato che danno fastidio e che non sarebbe la prima volta che ciò accade, a questo va aggiunta la malafede dei dirigenti che non ci hanno minimamente coinvolto nemmeno a cose fatte, preferendo parlare con la stampa per mettere alla berlina i propri dipendenti».
In particolare Pandolfini fa riferimento al caso di un lavoratore che ha subito una sanzione per aver prolungato la pausa di 15 minuti in un bar inesistente: «Come si fa a mandare una contestazione disciplinare nella quale si afferma che l’operatore ha parcheggiato il mezzo in corso Sempione 41 e che ha effettuato questa pausa di 25 minuti in una via a quasi 2 km di distanza nella quale non risulta esistere il bar citato».
Tra gli operai serpeggia profonda preoccupazione per quanto accaduto e per il timore di essere seguiti mentre si sta svolgendo il proprio lavoro: «Questi lavoratori fanno un lavoro pesante e che richiede attenzione in quanto girano per strada con dei camion che, spesso, sono carenti in manutenzione – spiegano ancora i sindacalisti – non è possibile proseguire su questa strada. Adesso ci si deve preoccupare anche se si ha un bisogno fisiologico da espletare». Martedì 11 aprile nuova assemblea dei lavoratori.
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