“Tra alti e bassi, ho imparato a vivere una vita nuova”

Vanessa Tenconi, studentessa del liceo Ferraris, sta vivendo gli ultimi mesi di scuola in Oklahoma. Un'esperienza importante che le ha permesso di capire molte cose di sé

Studiare all'estero

« Solo alla fine verrai a sapere che non ti conoscevi affatto». È la profonda realtà che Vanessa Tenconi ha scoperto in questo suo anno di studio all’estero. Partita nell’estate scorsa alla volta dell’Oklahoma negli Stati Uniti, sta vivendo gli ultimi mesi di un’esperienza importante, dai mille volti, che le ha innanzitutto aperto gli occhi su se stessa.

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Un anno in Oklahoma: la scelta di Vanessa 4 di 14

 ( Sono una settantina gli studenti varesini che stanno vivendo un anno di studio all’estero)

« Ora mi trovo bene – racconta Vanessa – mi sono abituata, diciamo, a questa vita. Ora non é più tutto un “wow che figo! questa cosa la vedevo solo nei film!” com’era all’inizio. Però, mentirei se dichiarassi che quest’esperienza all’estero é stata semplice, perché non lo é stata. Le difficoltà sono state tante a partire dal primo giorno, quando lo shock culturale é alto, quando la lingua non ti appartiene, quando non conosci nessuno oltre a te stesso». 

Anche Vanessa si è scontrata con un mondo che, benché conosciuto, era differente e le ha richiesto una buona dose di adattamento:« Piano piano, riesci a convivere con una vita totalmente nuova, con una cultura completamente diversa. La mia esperienza ha avuto degli alti e bassi anche nel rapporto con la mia famiglia ospitante. Diciamo, però, che mi sono sempre ripresa».

Il segreto di tanta grinta sta nelle esperienze positive che Vanessa ha affrontato: « Credo che essere entrata nella squadra di basket della scuola sia stata una delle esperienze più belle che ho potuto provare, perché molti degli allenatori in diversi sport considerano gli exchange student come parte integrante della squadra. Io avevo smesso di giocare a basket a Varese da un anno a causa dell’impegno scolastico che mi ha limitato tantissimo il tempo libero a disposizione. Essere una delle starters mi ha reso davvero felice. Questo impegno mi ha aiutato a riscoprire la mia passione per lo sport, perché, come tutti sanno, gli americani vanno pazzi per lo sport in generale. Lo sport nella scuola americana va a stagioni, e, ora che la stagione del basket é finita, mi sto cimentando nel softball, di cui prima non sapevo neanche l’esistenza. Mi piace stare in compagniadelle ragazze della squadra. Inoltre è un ottimo sistema per tenermi in forma dato che, si sa, il cibo americano non é dei migliori».

La giornata di Vanessa inizia alle 7.57: « Un orario stranissimo… poi ho le sei ore di lezione intervallate dalla colazione e dal pranzo. Alla fine della sesta ora, alle 2:05, ho allenamento di softball fino alle 4:30. Quindi torno a casa, mi faccio la doccia, mangio, guardo un po’ di tele e vado a letto. Se ho compiti (o da studiare per i test) di solito li faccio durante l’orario scolastico perché ci lasciano sempre tempo libero se finisci il lavoro che devi fare prima della fine dell’ora».

Il livello della scuola negli Stati Uniti è decisamente differente da quello a cui Vanessa era abituata frequentando il liceo Ferraris di Varese: « Le classi sono molto semplici da superare perché i professori non richiedono tanto a livello di studio. La scuola é più incentrata sulla creativitá dei ragazzi, lasciando a loro la scelta delle materie da seguire (4 sono obbligatorie, le altre 3 a scelta). Mi piace moltissimo che i professori non siano estremamente esigenti e lascino tempo libero ai ragazzi. Però, allo stesso tempo, ringrazio il liceo scientifico per la formazione che mi ha dato perché nella mia classe di matematica il professore mi guardava come se fossi la più intelligente del pianeta soltanto perché sapevo risolvere delle semplici equazioni. Ma anche nelle altre classi mi sentivo più preparata rispetto ai compagni».

Fare amicizia non è semplicissimo: « Partecipare ad attività extra scolastiche ti aiuta  a trovare gli amici perché il sistema scolastico americano fa scegliere allo studente le materie che vuole frequentare e, quindi, capita raramente di avere le stesse classi di un altro studente ed é difficile fare amicizia tra i banchi di scuola».

Ormai il grosso è fatto. Ancora un paio di mesi e l’esperienza americana di Vanessa sarà conclusa: « Quando rientrerò in Italia sicuramente mi mancheranno tutte le amicizie che ho stretto durante questo anno, mi mancherà la stagione del basket e del football con le cheerleader, mi mancherà la mia famiglia ospitante con cui ho condiviso un anno della mia vita! Come ho accennato precedentemente il cibo americano non é dei migliori, dato che è per lo più di cibo di fast food. La cosa positiva é che però ci sono molte scelte di diverse cucine (messicana prevalentemente, cinese, giapponese, italiana, vietnamita ecc.) quindi riesci comunque a variare gusti e concederti qualcosa di più salutare…».

Nonostante tutto, il count down è iniziato: « Di Varese mi manca il lago, il territorio montuoso, mi mancano anche i trasporti pubblici perché qui se non hai la macchina non puoi spostarti da nessuna parte, tra un edificio e l’altro c’é un km di distanza! ».

Allora da settembre Vanessa rientrerà nella “sua routine”, ma qualcosa sarà diverso: lei sarà una nuova Vanessa

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 11 Aprile 2017
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