Uccise la moglie a martellate: 18 anni di carcere
Roberto Scapolo, l’uomo reo confesso, nel luglio del 2016 uccise la moglie Loretta Binda dopo un brutto litigio. La madre della vittima: "Meritava una pena più severa"
Condanna a 18 anni e 8 mesi di carcere per Roberto Scapolo, 47 anni, l’uomo che nel luglio del 2016 ha ucciso la moglie a Mombello con tre martellate al capo. Un delitto terribile, emerso probabilmente come un gesto improvviso e inaspettato al culmine di un litigio, l’ennesimo, tra i due coniugi, ormai da tempo ai ferri corti.
Scapolo (assistito dall’avvocato Paolo Bossi) era reo confesso e ha scelto il rito abbreviato. La strategia della difesa è stata quella di rendere una piena confessione, cercando di ottenere le attenuanti di un buon comportamento sia in carcere che durante la fase delle indagini. Il calcolo della pena deriva anche dal fatto che l’accusa non aveva contestato alcune aggravanti (non c’erano infatti nel computo premeditazione, crudeltà e futili motivi).
Il giudice ha riconosciuto un risarcimento di 100mila euro a testa ai due genitori della vittima, e di 50mila euro al fratello. “E’ una pena troppo bassa – ha commentato la madre di Loretta, Maria Binda – speravo prendesse almeno 20 anni. Roberto ha ucciso Loretta con le martellate ma ha anche cercato di strozzarla e di soffocarla con un asciugamano, è stato crudele”.
Scapolo uccise la moglie dopo un brutto litigio mentra stavano caricando i bagagli prima di andare in vacanza presso una casa che la coppia aveva in Toscana. Al momento dell’aggressione aveva in mano una mazzetta che serviva per effettuare alcuni lavori di muratura. Roberto la colpì nel soggiorno di casa per tre volte con l’attrezzo. Il primo colpo fu quello fatale.
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