Giovanni Mongiano, dal teatro deserto all’Università dell’Insubria
L'attore piemontese sarà ospite dell'Università varesina mercoledì 31 maggio nell’ambito del progetto di Umanesimo manageriale
Giovanni Mongiano torna in provincia di Varese dopo la serata unica e irripetibile che lo scorso 8 aprile lo ha visto recitare il suo spettacolo in un Teatro De Popolo completamente vuoto. Una performance che ha fatto letteralmente il giro del mondo.
L’Università degli Studi dell’Insubria gli ha chiesto di raccontare le motivazioni che lo hanno spinto a quel gesto, e così l’attore piemontese sarà l’ospite della prossima riunione del Management dell’Università degli Studi dell’Insubria, in programma mercoledì 31 maggio, alle ore 12 circa a Varese, nell’Aula Magna Granero Porati della sede di via Dunant, 3.
Lo spettacolo “Improvvisazioni di un attore che legge” – monologo sulle esilaranti e tragicomiche vicende di Matteo Sinagra, sfortunato attore dei primi del ‘900 – racconta la vita di palcoscenico, dura, romantica, piena di grotteschi imprevisti, di speranze sempre deluse e umiliazioni cocenti, ma da cui è impossibile separarsi.
“Come in una pièce teatrale, la vicenda di Mongiano che va in scena senza nessuno spettatore e quella del suo personaggio sembrano intrecciarsi, tra finzione e realtà, in quella che sicuramente è un’appassionata “dichiarazione d’amore verso il teatro”, così come scrive Mongiano sul suo sito (www.giovannimongiano.it) “dedicata anche a tutti gli attori, compresi quelli pigri pigri, che oggi sempre più “leggono” in palcoscenico, invece di studiare “la parte” o improvvisare (siamo tutti figli della Commedia dell’Arte, no?)…!”
Giovanni Mongiano durante l’incontro riservato al Management dell’Università degli Studi dell’Insubria e inserito nell’ambito del progetto di Umanesimo Manageriale – parlerà degli aspetti motivazionali, delle ragioni che lo hanno spinto a fare la scelta estemporanea di andare in scena nonostante l’assenza di pubblico riportata sulla stampa locale e poi rimbalzata sui mass media nazionali.
“Il progetto di Umanesimo Manageriale (www.uninsubria.it/umanesimo) è uno stile di gestione del management e dell’organizzazione volto a porre al centro la persona, il suo valore unico e irripetibile prima ancora che le sue competenze, il ruolo istituzionale rivestito, il suo essere risorsa professionale, fondato sulla cultura della Giustizia Riparativa – spiega una nota dell’Università varesina – L’Umanesimo manageriale recupera il profilo alto della persona, della sua formazione, l’importanza del tessuto relazionale tra colleghi indipendentemente dagli incarichi e dalle gerarchie funzionali”.
Avviato nel 2015 il progetto è coordinato da Grazia Mannozzi, docente di Giustizia Riparativa, e dal direttore generale dell’Università dell’Insubria, Gianni Penzo Doria, in collaborazione con il Centro studi sulla giustizia riparativa dell’Università dell’Insubria (CeSGReM) e con un team di studiosi: Alfredo Biffi, professore di Organizzazione Aziendale; Giovanni Angelo Lodigiani, docente di Giustizia riparativa e Mediazione penale; Simone Vender, docente di psichiatria.
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