Il bio a Varese cresce del 25%
Nota di Coldiretti, che specifica che le fattorie didattiche sono 12, di cui 8 del circuito Coldiretti: «L’educazione alimentare è il futuro»
Varese sempre più amica della terra. Ad affermarlo è la Coldiretti provinciale, che stima durante l’ultimo anno un incremento del 25% circa nel numero di aziende agricole bio del territorio. Le aziende certificate nella provincia di Varese, infatti, sono una realtà strutturata capace di produrre piccoli ortaggi, insalate, verdure di stagione, frutta, miele e soprattutto fieno e foraggio animale.
«I numeri del biologico varesino fanno ben sperare per il futuro — spiega il direttore della Coldiretti Varese Raffaello Betti —. La crescita che c’è stata nell’ultimo anno è la dimostrazione di come la città e la provincia stiano acquisendo sempre più una maggiore consapevolezza dell’importanza di nutrisi con prodotti amici dell’ambiente e della salute. Tutto questo passa anche e soprattutto dal tipo di istruzione che diamo ai nostri figli: quello che mi auguro è che nelle scuole si possa parlare sempre più spesso di educazione all’alimentazione».
Nella provincia di Varese, le fattorie didattiche sono 12, di cui 8 del circuito Coldiretti. Questa tipologia di azienda lavora prevalentemente con le scuole — spiega l’associazione degli agricoltori — favorendo lo sviluppo negli studenti della conoscenza dell’ambiente rurale, dell’origine degli alimenti, delle tecniche di lavorazione dei prodotti tipici, attraverso il contatto diretto con la campagna, gli animali e la vita contadina.
L’istruzione ad un alimentazione corretta è diventato un tema sempre più centrale nel dibattito politico e sociale italiano. Nei giorni scorsi è stato infatti approvato dalla Commissione Bilancio della Camera l’emendamento alla manovra economica presentato dal Governo, che istituisce mense scolastiche biologiche certificate per favorire la diffusione e l’utilizzo di prodotti biologici, grazie all’istituzione di un fondo da 44 milioni di euro spalmati fino al 2021, che sarà gestito dal Ministero delle politiche agricole, per ridurre i costi a carico degli studenti e realizzare iniziative di informazione e promozione nelle scuole.
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