La domenica difficile dell’arbitro Minelli
Il fischietto varesino è al centro del "caso Muntari", giunto fino all'Onu. L'ex arbitro Marelli lo difende, e ricorda un suo intervento contro i razzisti a Bari
È stata molto più complicata del previsto la partita del ritorno in Serie A per Daniele Minelli, l’arbitro di calcio più importante della provincia di Varese da molti anni a questa parte.
Il fischietto di Casciago, affiliato alla sezione del capoluogo, è infatti al centro di un “caso” che si è gonfiato anche a livello internazionale, quello che riguarda Sulley Muntari. L’esperto centrocampista ora al Pescara (ma con un passato anche a Inter e Milan) è stato fatto oggetto di versi razzisti nel corso della partita giocata domenica a Cagliari e arbitrata da Minelli, accusato proprio da Muntari nel dopo gara di non aver rispettato il regolamento che prevede lo stop della partita in presenza di insulti razzisti.
Minelli, avvicinato in campo da Muntari che era stato beccato a più riprese, non ha interrotto il match e ha ammonito il giocatore, il quale a quel punto ha lasciato il terreno di gioco per protesta facendo scattare anche il successivo cartellino rosso. «L’arbitro è stato fortunato perché non può essere toccato, altrimenti finiva sotto terra», ha detto Muntari a caldo ai microfoni televisivi, perpetrando la sua protesta nei confronti del direttore di gara varesino.
Il gesto di Muntari, che ha anche discusso con alcuni tifosi cagliaritani vicini al terreno di gioco, è stato ripreso dalla stampa internazionale e oggi – martedì 2 maggio – è addirittura finito nelle parole dell’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani, Zeid Ra’ad al-Hussein. Quest’ultimo ha definito Muntari «Un’ispirazione per tutti all’ufficio Onu per i diritti umani».
L’arbitro Minelli, ovviamente, non può rilasciare alcuna dichiarazione sulla vicenda ma la sua carriera – finora in continua ascesa – potrebbe subire un rallentamento. A norma di regolamento, il direttore di gara avrebbe dovuto interrompere la partita in presenza di cori a stampo razzista. Va però detto che il regolamento stesso conferisce all’arbitro stesso una responsabilità molto grande in questi casi, non semplice da gestire quando nel frattempo si è concentrati su quanto accade in campo. Il giudice sportivo intanto ha scelto di non punire il Cagliari, per via dell’esiguo numero di tifosi che hanno insultato Muntari («meno dell’1% degli occupanti del settore»). Il calciatore invece è stato sanzionato con una sola giornata di squalifica, causata dall’espulsione.
A favore dell’operato di Minelli va segnalato un intervento qualificato, quello dell’ex arbitro di Serie A Luca Marelli di Como, di professione avvocato. Sul proprio blog, in un lungo articolo (lo trovate QUI), Marelli spiega i motivi per i quali Minelli ha operato in maniera corretta, sottolineando che l’arbitro non può sanzionare ciò che non sente (il che non significa che i cori non ci siano stati) e che l’ammonizione a Muntari sia stata corretta, perché il fischietto di Casciago ha cercato di calmare il giocatore prima di prendere il provvedimento. Idem per il rosso, comminato quando ormai il centrocampista del Pescara aveva lasciato il campo senza autorizzazione. Marelli ricorda anche che tre anni fa proprio Minelli segnalò con fermezza episodi di razzismo in quel di Bari, culminati con la chiusura di un settore dello stadio San Nicola.
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