La Procura manderà a giudizio Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga per 5 omicidi
Chiuse la prima parte delle indagini sulla coppia diabolica del Pronto soccorso di Saronno. Al medico contestate 4 morti in corsia e l'uccisione, in concorso con la compagna, di Massimo G. per avvelenamento
La Procura della Repubblica di Busto Arsizio ha chiuso la prima parte delle indagini sulla coppia diabolica dell’ospedale di Saronno e sui medici e infermieri che avrebbero agevolato le condotte di Leonardo Cazzaniga (medico del Pronto Soccorso dell’ospedale saronnese) e Laura Taroni (infermiera nello stesso reparto e prima amante e poi compagna di Cazzaniga).
L’avviso di chiusura indagini è stato recapitato ai legali di tutte e 12 le persone per le quali verrà chiesto il rinvio a giudizio mentre proseguono le indagini sulle morti della madre di Laura Taroni e su quella del suocero e su altre morti sospette in corsia nel periodo 2008-2013, a carico del solo Cazzaniga.
La vicenda è emersa in tutto il suo orrore alla fine di novembre dell 2016 quando i carabinieri del Nucleo Investigativo della Compagnia di Saronno, coordinati dal sostituto procuratore bustocco Cristina Ria e dal procuratore capo Gianluigi Fontana, hanno arrestato il medico originario di Rovellasca e la compagna infermiera di Lomazzo.
Secondo la ricostruzione dell’accusa i due sarebbero responsabili delle lesioni gravi e del successivo omicidio di Massimo G., marito di Laura Taroni, mentre il solo Cazzaniga per l’omicidio di 4 pazienti ai quali avrebbe praticato il suo “protocollo” attraverso il quale avrebbe provocato la morte tramite la somministrazione di un potente anestetico che li avrebbe portati alla morte (chi sono le 4 vittime). Ai due sono contestati anche tutta una serie di falsi ideologici in merito alle cartelle cliniche, analisi del sangue e altro.
La Procura ha chiuso, inoltre, le indagini sui sei componenti della commissione medica che si era occupata di indagare proprio su quelle morti sospette. I sei finiti nelle richieste di rinvio a giudizio sono l’ex-primario del Ps di Saronno Nicola Scoppetta (quello con la posizione più complicata con l’accusa di favoeggiamento, ndr), l’allora direttore di presidio Cosentina, altri due medici e due infermieri della commissione, utti per omessa denuncia. Chiesto il rinvio a giudizio anche per un medico del reparto di oncologia e per un collega del Pronto Soccorso e un sottoufficiale dei Carabinieri di Saronno, sempre per omessa denuncia.
La richiesta di rinvio a giudizio potrà essere eseguita solo al termine del periodo di 20 giorni in cui i legali delle persone indagate possono depositare memorie, atti di indagine, chiedere interrogatori.
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