Arcisate-Stabio: la preoccupazione del territorio dopo lo stop della Svizzera
I sindaci di Induno Olona e Varese commentano con amarezza gli ultimi sviluppi relativi alla tratta ferroviaria in costruzione
La notizia dello stop da parte elvetica ai finanziamenti per la Arcisate Stabio – dopo la decisione di Regione Lombardia di far passare il collegamento con Malpensa da Como – sta suscitando preoccupazione sul territorio varesino.
«È deludente assistere al fallimento della trattativa con gli amici svizzeri quando siamo ormai in dirittura d’arrivo». Con queste parole Marco Cavallin, sindaco di Induno Olona, commenta il blocco dei finanziamenti per le nuove linee ferroviarie transfrontaliere – due milioni di franchi l’anno – deciso dal Consiglio di Stato di Bellinzona.
«A quanto si apprende, lo stop trae origine da una serie di decisioni prese da Regione Lombardia, che non avrebbe rispettato l’intesa siglata nel 2011 in merito al collegamento con l’aeroporto di Malpensa, mentre nei territori attraversati dalla Arcisate-Stabio – dopo anni contrassegnati da problemi e e interruzioni – si torna a guardare al futuro con preoccupazione. Abbiamo assistito impotenti a ritardi imbarazzanti – prosegue Cavallin – ma almeno adesso servirebbe il lavoro di tutti per far funzionare al meglio questa importante infrastruttura. Invece, registrare un’altra battuta d’arresto, peraltro costosa per le nostre tasche, fa davvero male».
Anche a Palazzo Estense si guarda con estrema preoccupazione agli ultimi sviluppi della lunga e accidentata vicenda del nuovo collegamento con la Svizzera: “Per la nostra città la Arcisate Stabio costituisce un’opera strategica di grande importanza – ha dichiarato il sindaco di Varese Davide Galimberti – Noi stiamo puntando moltissimo sul nuovo collegamento che passerà da Varese. Lo dimostra il progetto per la riqualificazione del comparto stazioni di Varese su cui stiamo lavorando dal primo giorno per farci trovare pronti all’arrivo di questa fondamentale opera che aprirà le porte della città e consentirà di attrarre in città nuove occasioni e opportunità di crescita, sviluppo e lavoro”.
“Per questo penso che sia urgente uscire dallo stop generato dalla Regione Lombardia, perché può rappresentare un danno vero per i cittadini di Varese e per l’intero territorio. Sto lavorando con le altre istituzioni per trovare al più presto una soluzione che possa far ripartire questa importante opera strategica per il nostro territorio”.
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