In kajak sul lago, salva un rapace ferito
Una bella storia a lieto fine. Massimo, attore e appassionato di sport, in gita sul lago ha strappato a morte certa un cucciolo di nibbio
C’è un rapace che vola sopra i cieli del Varesotto che deve la sua vita ad un “umano”. L’animale non lo saprà mai ma quel giorno, in cui ha rischiato di morire nelle acque del lago di Comabbio, il caso ha voluto che le cose andassero diversamente e sulla sua strada ha messo una persona amante degli animali, dello sport e dell’arte.
Tutto è successo qualche giorno fa: Massimo Barberi, giovane attore amante del kajak, decide di fare un giro sul lago di Comabbio. L’aria è tiepida, il sole sta tramontando e alla fine della sua escursione, fa ritorno. “E’ a quel punto che ho visto da lontano una grossa macchia scura a pelo d’acqua – racconta Massimo – mi sono accorto subito che doveva essere un animale. Quando mi sono avvicinato mi sono accorto che si trattava di un rapace”.
L’uccello è sfinito, il corpo è immerso nell’acqua ed emerge solo il becco: boccheggia. “Ho pensato cosa fosse meglio fare, mi sono anche chiesto se fosse giusto interferire con la natura, poi ho deciso di provare a salvarlo. Ho smontato la pagaia e l’ho usata per sollevare il rapace dall’acqua, l’ho appoggiato sulla canoa e sono tornato a riva”.
Una volta a terra, Massimo si rende conto che si può ancora tentare qualcosa: gli ospiti di un campeggio vicino gli danno una mano, aiutano ad asciugarlo e lo massaggiano.
“Intanto abbiamo chiamato la Lipu ma era molto tardi e non ha risposto nessuno. A quel punto una campeggiatrice, Monica, ha deciso di dargli un riparo per la notte“. L’uccello viene messo nella grossa gabbietta dove di solito viene trasportato il cane di Monica e passa la notte tranquillo. “Al mattino abbiamo chiamato un veterinario e la Lipu: ci hanno spiegato che era un cucciolo di nibbio, probabilmente vittima di un’aggressione in volo di altri uccelli. Ci hanno consigliato di dargli qualche pezzetto di carne e di portarlo poi in una clinica a Buguggiate, specializzata in rapaci. Ci stavamo attrezzando per trasferirlo lì quando Monica ha aperto la gabbia per mettere una ciotola d’acqua e lui ha spiccato il volo”.
“Meglio così, speriamo stia bene – conclude Massimo – Mi sento di ringraziare la Lipu della Palude Brabbia, si sono dimostrati attenti e molto scrupolosi. Date il loro numero: può sempre servire”
Perché no, magari servirà per un passerotto più che un’aquila reale ma eccolo qui: 0332 964028
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