Massimo Poliseno: “Ricordiamo insieme Laura Prati, mia mamma”
Il figlio della sindaca affida a Facebook il ricordo della madre a quasi quattro anni dalla sparatoria in Comune e invita tutti alle celebrazioni di domenica 2 luglio

«Sono già passati quasi 4 anni da quella mattina del 2 luglio 2013, ma la ricordo come se fossero trascorsi solo pochi giorni».
A parlare, anzi ad affidare le sue emozioni a Facebook, è Massimo Poliseno, figlio maggiore di Laura Prati. Fra pochi giorni sarà l’anniversario di quella tragica mattina in cui Giuseppe Pegoraro sparò alla sindaca e al suo vice Costantino Iametti.
«Ricordo parole, telefonate, sguardi, persone che quella mattina e quel pomeriggio lo hanno trascorso lì con me all’ospedale di Gallarate. Difficilmente la scorderò – scrive Massimo sul social a cui in questi anni ha spesso affidato riflessioni e ricordi -. Difficilmente scorderò il sentimento di “passato pericolo” che avvertivo quella sera quando mi dissero che l’operazione, miracolosamente, era andata a buon fine. Nonostante i 3 colpi di pistola, quel giorno non avevo paura, quasi fossi certo che non avrei perso mia mamma proprio in quel momento, quasi avessi la sicurezza che la buonanotte del primo luglio non sarebbe stata l’ultima volta in cui l’avrei guardata negli occhi».
Le condizioni di Laura Prati, inizialmente in miglioramento, peggiorarono poi velocemente, fino alla morte il 22 luglio. La famiglia decise di donare gli organi.
«Mia mamma ho potuto rivederla, ho potuto parlare nuovamente con lei, ho potuto rimanere incredulo di fronte alla rapidità con cui si stava rimettendo, ho potuto riguardarla negli occhi, ma purtroppo ancora solo per 20 giorni, prima che una complicazione causata da quegli spari me la portasse via del tutto, quando ormai il pericolo sembrava scampato».
Domenica 2 luglio «saranno quattro anni che mia mamma, la vostra amica, e la vostra sindaca non c’è più. Come ogni anno alle 9:45, davanti al “Palazzo comunale Laura Prati”, avrà luogo la commemorazione seguita dall’inaugurazione della mostra “Penso, dunque rispetto”, allestita dagli studenti delle scuole di Cardano. Questo è il mio invito ad unirvi a noi per ricordarla insieme».
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