Matthew Phillips, il campione che romba in pausa pranzo
Giornata speciale alla Elmec dove l'australiano - iridato dell'enduro con il team varesino CH Racing- ha tenuto uno show motoristico per i dipendenti
Cosa ci fa un campione del mondo nel parcheggio di una grande azienda? Semplice: regala a tutti i presenti un concentrato di abilità, classe e coraggio tipica della sua disciplina sportiva.
Non una pausa pranzo consueta, quella avvenuta oggi alla Elmec Informatica di Brunello: a movimentare la giornata è infatti intervenuto Matthew Phillips, nome poco noto al grande pubblico ma capace di far sobbalzare sulla sedia gli appassionati di motociclismo. Phillips, che ha quasi 24 anni e viene dalla Tasmania, è infatti l’iridato in carica di enduro (classe E2), specialità fuori-strada che è l’equivalente del rally per le automobili.
Matthew è di casa da queste parti, anche perché è il pilota di punta della CH Racing, la struttura guidata da Fabrizio Azzalin, che ha sede ad Albizzate e che nel corso degli anni ha incasellato centinaia di vittorie e decine di titoli internazionali. «Sono in Italia da cinque anni, e ogni anno passo circa nove mesi qui a Varese e dintorni: periodi nei quali mi allontano solo per disputare le gare» racconta Phillips dopo aver dato spettacolo a bordo della sua moto. «Qui mi trovo benissimo, e non solo per il cibo, visto che il vostro è davvero favoloso: sono contento di vivere da queste parti». Qualche tempo fa Phillips è stato anche ospite del PalA2a dove ha assistito a una partita della Pallacanestro Varese.
«Quello che non conoscevo – scherza – erano i semafori: in Tasmania praticamente non ce ne sono, siamo così pochi che non servono. In questo senso, per me, andare a Milano è una giungla». Il giovane campione non è appassionato solo di enduro: «No, questa è solo una delle specialità della moto off-road: a me piacciono anche tutte le altre, a partire dal cross».
Phillips se la ride, mostrando un fisico che a prima vista non è quello di un fenomeno. Giudizio frettoloso, che cambia immediatamente quando l’australiano si fascia nella tuta da gara numero 19: in sella alla sua Sherco, Matthew diventa un tutt’uno con essa. Basta vedere la facilità con cui affronta e salta gli ostacoli, frena in spazi ridottissimi e “doma la belva” senza apparente difficoltà, né dal punto di vista tecnico né da quello fisico. «La vittoria del mondiale 2016 è stata speciale – confessa il team manager Azzalin – La Sherco (moto utilizzata da Phillips) è una casa piccola, con la quale Matthew ha messo in fila i colossi europei e giapponesi delle due ruote. Lui è fortissimo, da parte nostra c’è l’orgoglio di avergli messo a disposizione una moto e una struttura di alto profilo».
Felici, al termine dell’evoluzione, i dirigenti della Elmec a partire dal presidente Rinaldo Ballerio: la presenza di Phillips prosegue una tradizione aziendale che ha già visto transitare dalle sedi di Gazzada e Brunello campioni e addetti ai lavori di diverse discipline sportive. Perché da ciascuno di loro si possono raccogliere spunti da riutilizzare anche in azienda.
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