Nuova ricetta per Villa Mylius: lo chef Marchesi si occuperà di paesaggio

Riunione in commissione, la Fondazione ha accettato la proposta del sindaco di aggiungere nella villa una accademia del paesaggio oltre a quella del gusto e della musica

Tesori nascosti

Se vi stavate chiedendo che fine avesse fatto il progetto di Villa Mylius, ovvero affidare l’immobile in convenzione per 20 anni alla Fondazione Marchesi ecco che la commissione cultura di mercoledì ha svelato una parte dell’arcano. Lo scorso marzo, il sindaco Galimberti e gli assessori Zanzi e Civati hanno scritto una lettera alla Regione e alla Fondazione, in cui hanno chiesto che il progetto di Accademia del gusto e della musica venga integrato con un’altra accademia, quella del paesaggio. La Fondazione Marchesi si è dichiarata disponibile e d’altronde se vuole davvero concretizzare la propria idea, che è ferma da due anni, non può che dare il via libera alla richiesta del comune.

L’assessore Andrea Civati ha fatto accenno alla lettera in commissione cultura, ma le incognite non mancano. Intanto si tratterebbe di una sorta di compromesso tra alcune componenti della maggioranza e il movimento del vicesindaco Zanzi, Varese 2.0, che aveva da tempo annunciato il proprio no al progetto della giunta Fontana e che aveva invece chiesto fin dalla campagna elettorale che la villa venisse usata per iniziative legate al paesaggio.

La commissione era solo una audizione e non si è votato. Il Pd sposa la proposta del sindaco dell’accademia tripartita che rappresenta anche una mediazione con Varese 2.0, i cui rappresentanti in commissione (Crugnola e Baratelli) restano comunque critici nei confronti delle scelte della precedente amministrazione di coinvolgere la Fondazione Marchesi sulla gestione di Villa Mylius. I leghisti sottolineano il fatto che Crugnola e Baratelli di Varese 2.0 avrebbero espresso in commissione posizioni opposte a quelle dell’assessore Civati e del collega di maggioranza Gregori e ipotizzano un futuro scontro. Varese 2.0 preciserà al sua posizione nelle prossime ore.

Resta da capire se tre tipi diversi di specialità siano una soluzione praticabile: se la critica allo chef Marchesi era che la sua proposta spaziava troppo anche sulla musica, mentre la sua specialità è la cucina, va da sè che aggiungere anche il paesaggio mette qualche dubbio.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 14 Giugno 2017
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