Si lavora ancora al campanile bruciato
Protezione civile sul posto per le operazioni di bonifica e pulizia della chiesa. Tutto sarebbe partito dall’impianto elettrico
Un paese intero con lo sguardo all’insù alle campane della chiesa di San Giovanni Battista e Maurizio dove ieri notte è andato a fuoco il campanile.
Tutto è successo dopo la processione del Corpus Domini di ieri sera, 15 giugno, quando oramai in chiesa non c’era più nessuno. Ma alcuni fedeli, viste le fiamme, hanno tentato di spegnerle con gli estintori presenti in sacristia, cercando di arginare i danni durante l’arrivo dei vigili del fuoco nel frattempo allertati.
I pompieri, per spegnere l’incendio, hanno usato almeno tre manichette, una puntata sulla prima feritoia, all’altezza del primo piano del campanile, e altre due in quella più in alto, servendosi del tetto della chiesa come base d’appoggio.
L’incendio è stato domato, ma oggi è il giorno della conta dei danni e delle pulizie. La protezione civile già da questa mattina presto è al lavoro con le idropulitrici per scrostare il pavimento dalla fuliggine, e i tecnici comunali hanno compiuto un sopralluogo.
Il campanile, e solo quello, è stato dichiarato inagibile.
Alla base della torre sono visibili i danni del fuoco: una porta arsa, le scale in legno per accedere ai piani superiori carbonizzate; dappertutto odore di fumo e cenere.
«È probabile che la causa sia da ascriversi ad un problema elettrico – spiega il parroco don Silvio Bellonello, ieri sera anche lui sul posto per aiutare nelle operazioni di supporto ai vigili del fuoco – , ora stiamo lavorando per mettere tutto a posto».
La chiesa di San Giovanni Battista e Maurizio risale alla metà dell’800 ed è stata ristrutturata novant’anni fa. Si trova su di un’altura da cui si domina il paese e parte del Lago Maggiore.
Ieri sera la processione è finita qui attorno alle 22.30, poi le fiamme. L’orologio sulla torre campanaria è ancora fermo alle 23.40, a quando, cioè, il forte calore ha mandato in tilt il sistema di funzionamento delle campane, che dal punto di vista meccanico non hanno subito danni: incendio domato, già ieri notte, un gruppo di vigili del fuoco ha fatto un piccolo test mettendole in funzione.
Per molti di loro si è trattato di un “battesimo del fuoco” quanto a incendi di campanili; fatti rari, ma che quando avvengono entrano nella storia dei luoghi.
È ancora vivo il ricordo del rogo della sera di Pasqua di 8 anni fa a Bedero Valcuvia. Il 13 aprile del 2009, infatti, in un locale attiguo alla sacristia patì un incendio che bruciò le scale interne del campanile nella piazza del paese.
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