Un pugno di lana che cambia la vita
Una giornata di festa a Cachi Alto nella regione andina di Cotopaxi in Ecuador. Grazie all'intervento di Terre des hommes e Artaban, le donne indigene hanno ricevuto alcune attrezzature per lavorare la lana
“Sappiamo che è difficile costruire una organizzazione. Siamo partite con 15 donne e ora, dopo 23 anni di storia, siamo oltre 1200”. C’è orgoglio e soddisfazione nelle parole della leader, ma anche la consapevolezza che gli aiuti internazionali sono importantissimi per migliorare la vita delle donne indigene e andine. Donne che spesso lavorano dalle 4 della mattina alle 10 della notte. Questo poi per un pugno di cent, nemmeno di dollari.
Quegli aiuti richiesti tempo fa sono arrivati grazie a un mix di sensibilità diverse. La collaborazione tra Terre des hommes e Artaban, un’associazione torinese, ha permesso alle donne di Cachi-Alto nella regione del Cotopaxi, sulle Ande dell’Ecuador di avere alcuni macchinari per il lavoro della lana.
“Ogni volta che ci si chiede come esser utili – ha detto Giori Ferrazzi di Terre des hommes – ci si incontra davanti a due alternative. La prima è fare quello si sa fare, la seconda è ascoltare quello che davvero serve. Questo ce lo indica bene l’organizzazione. Noi abbiamo portato quello che ci avete richiesto. Questa è la dimostrazione che quando la comunità si attiva non solo si fanno le richieste, ma si trovano soluzioni. In questo momento c’è il cambiamento perché questo protagonismo permette il vero sviluppo. Per ora sono piccoli passi, ma possiamo procedere ancora e trovare vere alternative economiche, di vita e di benessere per le donne e le loro famiglie”.
Per la piccola comunità di Cachi Alto l’arrivo dei macchinari è stato un vero giorno di festa in cui tutti si sono riversati nella piazza del paese con canti, balli e un momento di cucina conviviale.
IL VIDEO
Terre des hommes opera da anni nella zona, ma con questo “Projecto lana andina” rafforza il proprio impegno a tutela delle donne indigene, dei bambini e delle famiglie. Un intervento che sviluppa la propria energia grazie ad alcuni aspetti precisi della cooperazione. Da una parte ci sono le famiglie italiane che versano un contributo per il sostegno a distanza per alcune azioni che riguardano l’educazione e la salute dei bambini. Dall’altra è quasi sempre presente una “controparte” locale, una associazione, fondazione o altro, che agisce sul campo. Da ultimo c’è attenzione anche alle relazioni istituzionali, dove possibile, affinché i progetti trovino appoggi diversi e soprattutto attenzione ai problemi delle comunità.
Una filosofia che porta vantaggi reali alle popolazioni troppo spesso dimenticate dalle istituzioni stesse. Gli operatori vivono una reale vicinanza con le comunità facendo si che il sostegno economico della Ong sia utilizzato interamente per loro.
Per le donne di Cachi Alto si apre così una nuova stagione, che non renderà meno duro il loro lavoro lassù a oltre 4000 metri di altezza. Ora però sanno di esser davvero meno sole grazie alla loro stessa organizzazione e agli aiuti che Terre des hommes garantisce. Possono sembrare piccole cose, ma in realtà è un lievito per continuare a credere che si possa vivere e credere nel futuro anche in condizioni di vita davvero impervie.
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