Città è Vita: “Il centrodestra diviso, basta giocare”

Dopo gli episodi avvenuti nel consiglio di lunedì 10 luglio, la lista civica d'opposizione punta il dito sulle divisioni che bloccano la coalizione di centrodestra. "La 'sana dialettica' la facciano nelle segreterie, non in consiglio comunale"

Primo consiglio comunale Gallarate 2016

Riceviamo e pubblichiamo la nota della lista civica Città è Vita, dopo il consiglio comunale di lunedì 10 luglio, che ha visto un animato confronto in maggioranza su una questione urbanistica (con coda polemica successiva)

 

Tutti contro tutti
Lo spettacolo desolante offerto nel consiglio comunale di lunedì è solo l’ultimo di una serie di dispetti, ripicche, sgambetti che vanno consumandosi tra le due principali forza di maggioranza: Lega Nord e Forza Italia.
L’ultimo capitolo dell’ormai famosa serie “ci siamo intesi” è stato scritto sull’accoglimento di una delibera regionale relativa al recupero dei seminterrati. Un passaggio che sarebbe potuto essere meramente tecnico ma che in realtà è stato caricato di forte significato politico, con tanto di ricorso al Prefetto contro la delibera assunta.
Risultato? Ennesimo teatrino, che tra i banchi del centro destra si ostinano a chiamare “normale confronto dialettico” ma che nella realtà non è altro che una continua prova di forza tra realtà che hanno davvero poco in comune e che sono costrette a coesistere per opportunità politica più che per reale condivisione di ideali e visione della città.
D’altronde lo si sapeva. L’armata Brancaleone che ha sostenuto Cassani spazia dall’estrema destra xenofoba ad un centro quasi moderato; è composto da formazioni politiche che si vantano di non alzarsi al suono dell’inno nazionale sedute gomito a gomito con partiti che nel proprio nome hanno il nostro vessillo tricolore o le prime parole dell’inno di Mameli.
E a questo modo di concepire la politica stiamo assistendo in ogni campo della vita cittadina.
In questi primi 12 mesi di amministrazione abbiamo più volte stigmatizzato la precisa volontà di dividere la città, il disegno strategico di mettere i cittadini gli uni contro gli altri, facendo molto spesso scelte da militante più che da sindaco di tutti.

Si diceva che Gallarate era ferma. Bene, cosa è stato fatto in questo anno? Oltre a qualche Daspo utile per rafforzare l’immagine di sindaco sceriffo tanto cara a Salvini, non ricordiamo altro.
Se non il taglio delle risorse ai servizi sociali, alle associazioni, alla cultura ed alla scuola. Sempre con lo stesso metodo, sempre senza coinvolgere le realtà che operano in Gallarate e che con questi soldi offrono dei servizi ai cittadini sostituendo spesso delle lacune dell’amministrazione.
Gli ultimi esempi sono il taglio alla Scuola dell’infanzia Paritaria di Sciaré e il nuovo bando per le associazioni: interventi e revisioni attuati senza alcun coinvolgimento dei soggetti interessati che devono subire…
Gallarate ed i Gallaratesi non hanno bisogno di questo! Mentre i partiti del centro (ammesso che ancora esista!!!) -destra continuano puerilmente a farsi dispetti, la città è paralizzata. Non si vedono interventi tangibili: il piano asfaltature è quello del 2016, così come gli interventi di manutenzione delle scuole…
Nel bilancio appena approvato non emerge una visione di città. Un altro esempio? Ci si riempie la bocca con la sicurezza stradale, promuovendo l’uso del casco peri ciclisti, ma non si sente la necessità di approvare un piano della mobilità che aumenti la sicurezza di tutti, incominciando proprio dai ciclisti!

La misura è colma. Cari partiti di maggioranza, la vostra “sana dialettica” fatela nelle vostre segreterie, non in Consiglio Comunale! Gallarate ha bisogno di essere ben amministrata. Lo chiedono i cittadini. Tutti, in special modo chi non vi ha votato.
Ma se non siete all’altezza o vi piace continuare a giocare, potete sempre tornare a farlo tra i banchi dell’opposizione!
Città è Vita

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 16 Luglio 2017
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