Migranti a Busto, Ferrario: “No a nuovi arrivi e carte d’identità solo a chi è in regola”
Il vicesindaco leghista ha incontrato il Prefetto e ha ribadito la linea dura della giunta di Busto Arsizio e sull'immigrato che girava nudo per strada commenta: "A questa gente dovremmo dare la carta d'identità?"
Proprio ieri, martedì, il vicesindaco di Busto Arsizio Stefano Ferrario, ha incontrato il Prefetto di Varese Giorgio Zanzi a Varese per discutere della questione delle carte d’identità da rilasciare ai richiedenti asilo del Cas di via dei Mille. Quello che è andato in scena è stato l’ennesimo muro contro muro tra la massima carica dello Stato sul territorio e l’esponente leghista della giunta Antonelli.
A Giorgio Zanzi, che ha chiesto maggiore collaborazione da parte dell’amministrazione sulla questione, Ferrario ha spiegato che «i documenti d’identità verranno rilasciati solo a coloro che ne hanno effettivamente diritto» e ha ribadito l’opposizione della città di Busto Arsizio all’arrivo di nuovi migranti in città: «Abbiamo detto al Prefetto, che rispettiamo per l’impegno che sta mettendo nella difficile gestione dei richiedenti asilo, che noi difendiamo gli italiani e che la città è già sotto pressione per il centro di accoglienza straordinaria gestito dalla KB srl».
Proprio ieri in serata, poi, si è verificato l’episodio dell’africano che si è messo a girare nudo per strada, aggredendo anche un senza tetto, e per il quale sono dovuti intervenire sei carabinieri per fermarlo e portarlo in ospedale: «Sono queste le persone a cui dovremmo dare la carta d’identità? – provoca Ferrario – Quanto ci è costato dal punto di vista di impegno delle Forze dell’Ordine e da quello sanitario?».
Il caso dell’uomo nudo non aiuta a mantenere la serenità necessaria per affrontare il tema e Ferrario lo fa capire a chiare lettere accusando il governo: «Non accetteremo mai le imposizioni di un governo illegittimo, non votato dagli italiani e che mette in atto politiche contro l’interesse degli italiani. Non abbiamo nulla contro i profughi di via dei Mille ma prima di tutto pensiamo ai nostri».
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