Isolino Virginia e Bodio, la preistoria sul lago di Varese è di casa
Il nostro tour dei siti Unesco si è concluso con un suggestivo tour sui laghi di Varese e Monate: a caccia di panorami splendidi, ma anche di villaggi preistorici
Quello che i varesini chiamano il “Sito Unesco dell’Isolino Virginia” è in realtà un sito complesso, transnazionale, con ben 110 siti sparsi per le regioni e nazioni che costeggiano le alpi: di cui però i siti dell’isolino Virginia e di Bodio Centrale -che con la palafitta del Sabbione ritrovata a Cadrezzate rappresentano i tre siti varesini riconosciuti dall’organismo internazionale – sono riconosciuti come i più antichi e tra i piatti ampi. Un motivo di orgoglio per il nostro territorio, che però si fatta ancora ora a riconoscere. Abbiamo perciò fatto un giro del lago per farvi scoprire dove guardare (o sognare) i nostri antenati. Innanzitutto, ci siamo fatti spiegare il sito Unesco da Daria Banchieri, archeologa emerita dei musei civici di Varese e già sua direttrice, che ha lavorato personalmente agli scavi di tutti questi siti, scoprendone anche uno:
Ma siamo andati personalmente anche in tutti i punti che vedono coinvolto il sito Unesco.
Isolino Virginia – Biandronno
Il primo punto da visitare è ovviamente l’Isolino Virginia, piccolo gioiello che la natura – ma anche e soprattutto una antica civiltà – ha posato nel lago di Varese: si tratta infatti di un’isola artificiale nata dallo stratificarsi degli insediamenti neolitici, che nel 1800 ha cominciato a mostrare i suoi tesori. Negli ultimi anni è possibile vivere più da vicino, specialmente nei weekend questa piccola perla del lago. Per scoprire come, potete guardare gli orari della navigazione da Biandronno.
Sull’Isolino c’è un piccolo museo che documenta la storia degli scavi, che ormai ha più di 150 anni: ma ha anche un gradevole ristorante sul lago, capitanato dal noto Chef Francesco Testa, e molti eventi per grandi e piccoli, nel fine settimana. Per trovare gli eventi più graditi, o prenotare una serata al suo ristorante, si può andare direttamente sul sito.
Varese
Il secondo giorno del Tour Varese4U alla scoperta del sito Unesco dell’Isolino Virginia ci ha portato tra vetrine di cristallo che custodiscono antichi tesori e giardini alla francese, piste ciclabili e locali che si specchiano nell’azzurro del lago di Varese. Siamo stati infatti ai Musei civici di Villa Mirabello, dove sono custoditi. E da Serena Contini ci siamo fatti raccontare la storia di villa Mirabello, che prima di essere un museo è stata “villa di delizie” di diversi nobili milanesi.
I musei di villa Mirabello sono centrali per chi voglia andare alla scoperta della preistoria sui laghi prealpini: ci sono infatti molti e importanti reperti (dai vasi ai monili, dalle frecce alle piroghe) ritrovati nel lago di Varese e di Monate, e anche, in una sorta di acquario, resti delle palafitte: l’unico modo per vederle veramente, visto che quei pali lignei di oltre 7000 anni fa si conservano solo sott’acqua.
Usciti da Villa Mirabello, vale la pena di vedere anche i Giardini Estensi, all’interno dei quali villa Mirabello è ubicata:raro caso di giardino alla francese in Varese, possiedono diversi alberi monumentali.
Altra tappa d’obbligo varesina per il sito Unesco è stata al lido di Schiranna. Da li infatti parte l’imbarcazione che da Varese porta direttamente sull’Isolino Virginia, con un tragitto di circa mezz’ora sul lago di Varese. GLI ORARI DI NAVIGAZIONE DA SCHIRANNA.
A Schiranna si arriva con l’auto, puntando verso il lago di Varese: ma anche, per chi si muove con i mezzi, con il bus urbano, precisamente la N, che passa sia dalle stazioni (per chi arriva direttamente da altri comuni) che da via Sacco (cioè la via di Palazzo Estense, la più vicina a Villa Mirabello e ai giardini estensi)
A Schiranna abbiamo visto anche parte della pista ciclopedonale del lago, che disegna un anello intorno al lago di Varese e tocca tutti i punti interessati dai siti palafitticoli: i quali possono essere visti, cosi, anche su due ruote, anche se non si è dotati di bicicletta. A Schiranna, infatti, c’è uno dei tre noleggiatori di biciclette del lago di Varese.
Bodio
Se l’isolino Virginia è il punto più noto dei siti Unesco per le palafitte del lago di Varese, il più grande però è quello di Bodio centrale: fino a qualche giorno fa non si sapeva nemmeno dove fosse, ora al lido di Bodio campeggia un interessante cartello che spiega i tesori che ancora il lago, li davanti, custodisce.
La dimensione del sito ci è stato raccontato, carte alla mano, dalla sindaco di Bodio, Eleonora Paolelli.
Bodio è facile da raggiungere in auto, ma è molto bella da raggiungere in bici: il lido è esattamente sulla ciclabile, ci sono panche, una fontanella e il bar. Il molo sembra fatto apposta per pescare e se si porta un asciugamano ci si può anche prendere il sole. Insomma, merita una deviazione.
Cadrezzate
A Cadrezzate c’è il terzo punto varesino del sito Unesco: le palafitte del Sabbione. Trovare tracce delle palafitte lì però non è facile: per vederle da vicino bisogna entrare in un ristorante a lagoi, o in un giardino privato. Ci si può consolare però con la vicine palafitte del Pozzolo: sono davanti al parco comunale, c’è parcheggio perchè davanti al parco c’è il cimitero (sic) e, malgrado il dispiacere di non poter considerare spiaggia (è proprio vietato fare il bagno o mettersi in costume) quello che potrebbe esserlo, una passeggiata sul lago di Monate sognando la vita del neolitico, si può davvero fare.
Cazzago Brabbia
Cazzago Brabbia non fa parte dei beni Unesco, ma ha appena scoperto di avere (e, grazie a un bando recentemente vinto, potrà anche avviarne gli studi, insieme a quelli che potrà approfondire Bodio, a cui potrebbe essere collegato) un villaggio palafitticolo davanti a sè. Se in qualche modo fosse davvero collegato a Bodio, si tratterebbe di uno dei più grandi villaggi palafitticoli mai scoperti. In attesa di saperne di più, anche il piccolo comune rivierasco merita una passeggiata: per il fatto che la palafitte stanno davanti al delizioso porticciolo, pieno di servizi normalmente rari sul lago di Varese (dall’ormeggio ai giochi per bambini, dai servizi alle panchine, al bar) e anche perchè il centro e bello e meritano pure le giazzere, di fatto freezer per i pesci ante litteram.
LE VOCI DELLE ISTITUZIONI
Raffaele Simone, presidente della associazione comuni rivieraschi
Roberto Cecchi, assessore a Cultura e turismo del comune di Varese
Fausto Caravati, Gulliver
Daniele Cassinelli, direttore dei musei civici di Varese
I PANORAMI
Isolino Virginia
Molo di Bodio
La vista dal pontile di Cazzago Brabbia verso la parte palafitticola
La vista di Galliate Lombardo all’altezza della palafitta Desor Maresco
Il porticciolo di Azzate:
DOVE ANDARE: I CONSIGLI DELLA REDAZIONE
Village Diner – Varese Schiranna
La Stube del Trentino – Bodio Lomnago
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