“L’autentica filosofia della cura sopravvive a tutte le scelte politiche”
Una carriera dedicata alla medicina e alla sua importanza. Il professor Giuseppe Armocida fornisce chiavi di lettura di una scienza a volte messa in discussione

Al termine di una carriera importante in ambito accademico e civile, il professor Giuseppe Armocida è andato in pensione. Una cerimonia ufficiale che si è tenuta nella Sala Risorgimento dei Musei Civici gli ha dimostrato l’affetto e la gratitudine della città. Pier Fausto Vedani riassume in questa intervista la statura scientifica e sociale della sua figura
1) Professore, in che misura e perché la storia della medicina può arricchire la preparazione scientifica di un futuro medico.
Se oggi è necessario ribadire che la figura del medico si caratterizza da un lato per la conoscenza scientifica e l’abilità tecnica, dall’altro per l’ethos umanitario, si ammette che nell’età della scienza e della tecnica lo sguardo della medicina non può trascurare la componente fondata su una comunicazione umana più comprensiva e la conoscenza dei grandi temi storici è uno strumento indispensabile. Una corretta proposizione della storia allo studente non deve comprendere solo il percorso bimillenario della medicina scientifica, ma anche la conoscenza dei molti errori che troviamo disseminati nelle nostre dottrine e non solo nei tempi remoti. Quando ci si avvicina alla storia sembra di doversi allontanare molto dal presente per curiosare in territori lontani e ben diversi da quelli in cui ci muoviamo. Ma in realtà, molti di noi possono accorgersi di cosa è cambiato e di come è cambiato l’operare in medicina, anche in pochi anni. La consapevolezza del passato, la riflessione sui percorsi scientifici che hanno consentito di raggiungere tappe di esaltanti successi, ma che hanno condotto spesso anche verso strade improduttive, irte di tante incertezze e di errori, è un elemento irrinunciabile nel complesso di conoscenze del medico dell’età della tecnica. Cinquanta anni fa sapevamo molto meno di quello che oggi appartiene alla cultura obbligatoria della medicina, ma ci accorgiamo che allora si ascoltavano con maggiore fiducia le parole dei medici. Sprovvisti di tutti gli strumenti che ha oggi la biomedicina, quei medici avevano l’autorevolezza di farsi ascoltare con efficacia clinica.
2) E’ una storia secolare che ha avuto intuizioni e valori mai intaccati dal tempo se per esempio ancora oggi i medici fanno il giuramento di Ippocrate. In assoluto a quando risalgono le prime notizie certe di teorie e cure della salute?
La medicina antica greco-romana (quella di Ippocrate e Galeno) si è mantenuta viva e feconda fino al XVIII secolo, fino a quando cioè la “lettura di Ippocrate” è sopravvissuta, costituendo il cardine dell’istruzione. Richiami ad alcuni di quegli insegnamenti sono tornati spesso ad affermarsi con forza in teorie e movimenti medici di varie epoche, anche in età moderna, e alcune idee fondamentali sono fonte di utile meditazione ancora oggi. Nelle concezioni generali e metodologiche si possono scorgere linee di ininterrotta continuità. Le problematiche fondamentali delle vicende di salute-malattia- guarigione-morte, non sono forse mai state risolte e tante difficoltà concettuali inibiscono ancora le tentazioni teorizzanti. La grande cornice di un metodo “ippocratico” ha potuto accogliere sempre tutte le maggiori spiegazioni che si sono avvicendate via via, man mano che si scoprivano nuovi fenomeni e si mettevano in luce nuovi nessi, anche dopo la rivoluzione scientifico-tecnologica dell’Ottocento.
3) Nell’arco dei secoli ci sono stati sicuramente periodi importanti, grandi svolte nello studio e nella pratica della scienza medica. Può accennare ai più significativi?
La scoperta delle malattie infettive nel XIX secolo, per esempio, ha permesso di allargare un programma eziologico, senza incrinare la validità della consapevolezza dei fattori ambientali, sociali e comportamentali. Le grandi idee di anamnesi e di prognosi hanno orientato il lavoro di secoli della medicina e da due secoli si è sviluppato un concetto quasi ontologico di malattia, con ogni quadro patologico visto come entità ben caratterizzata e con struttura propria. In questi ultimi anni, siamo stati poi testimoni di progressi rivoluzionari che, mentre hanno portato straordinari vantaggi, non sono immuni da incertezze ed interrogativi profondi. Oggi, la genomica e le biotecnologie non sono solo difesa e tutela dell’uomo, ma sono capaci di cambiare l’ordine naturale e addirittura di modificare la natura, avviando un pericoloso negoziato tra il possibile e l’impossibile, proponendo l’essenza umana in dimensioni nuove, talvolta inquietanti e negative, mentre l’uomo comune non riesce sempre a comprendere ciò che è vero e ciò che è falso, reale o immaginario. Il dominio delle dottrine scientifiche sembra talvolta imprigionarsi esso stesso nei propri mezzi intellettivi, tecnici ed ideologici.
4) Un po’ di nazionalismo non guasta: quale è stato il contributo al progresso della scienza medica dato in generale dai nostri studiosi e in quali città si è sviluppato questo fenomeno.
La scienza – e anche quella medica – prospera nella società forti e ricche culturalmente e quindi l’Italia brillava scientificamente tra gli altri paesi europei nei secoli della sua prosperità, nel Rinascimento e nella prima Età Moderna. Poi la ricchezza si è spostata alle nazioni del Nord e ora in America e in Asia.
5) Se i premi Nobel sono un metodo di valutazione delle avanguardie del progresso medico si può affermare che dietro grandi studi, ricerche e scoperte c’è una cultura specifica e forse non si può dimenticare anche l’investimento di risorse. Insomma realtà molto attrattive per i giovani medici di tutti i paesi, il problema della fuga dei cervelli
I cervelli non fuggono: viaggiano. Sono obbligati a viaggiare per sapere e per conoscere.
6) L’ateneo varesino è storicamente legato a quello pavese. Insegnando lei all’Insubria ha avuto modo di sottolineare dignità e importanza di contributi scientifici degni di essere citati nella storia della medicina? Aldilà di quello che può essere l’attuale rapporto, Varese è ricordata come riferimento nazionale solo grazie al suo ospedale psichiatrico?
Non dimentichiamoci che una parte dell’Insubria era gemmata da Milano. Mario Fiamberti è stato un personaggio di rilievo internazionale nella psichiatria, ma la provincia di Varese ha molte altre figure gloriose nella storia della medicina e della scienza: Luigi Sacco, Gaetano Strambio, Giovanni Battista Monteggia, Rina Monti Stella….
6) Guardandosi indietro, quale valore ha portato l’università alla città di Varese?
Ha certamente arricchito la città, soprattutto con la presenza degli studenti.
7) La politica lombarda ha fatto scelte innovative in ordine alla sanità, a una nuova filosofia della cura e dell’assistenza: pensa che saremo ricordati in una storia della medicina degli Anni 2000?
L’autentica filosofia della cura e dell’assistenza sopravvive – nei buoni medici – a tutte le scelte politiche, anche a quelle incardinate all’economia.
10) Aggiornamenti, studi, novità e quasi ogni giorno notizie scientifiche da tutto il mondo: si presenta come un lavoro impegnativo quello di medici accademici, ospedalieri e di base.
Un detto latino sottolineava che un medico non letterato non era né medico né ovviamente letterato. Un medico letterato, il “medico” Giovanni Raiberti di Milano, a metà Ottocento scriveva: La medicina dominante, buona o cattiva, bambina o decrepita che si voglia chiamarla, possiede gli estremi logici per rappresentare la massima probabilità del vero. Probabilità del vero, ma non il vero e ancora oggi sarebbe opportuno distinguere tra certezze provvisorie e verità.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
GrandeFratello su Arrivano i treni Varese-Milano Centrale. Ma solo per due giorni
Massimo Macchi su Tarip, le prime fatture fanno discutere. Coinger: "Una rivoluzione culturale"
PaGi su Si è ribaltato un altro grosso tir, traffico in tilt tra Somma Lombardo e Malpensa lungo la via Giusti
gokusayan123 su Si è ribaltato un altro grosso tir, traffico in tilt tra Somma Lombardo e Malpensa lungo la via Giusti
gokusayan123 su Nessun segno di pentimento, in carcere il 21enne accusato dello stupro di Busto Arsizio
andreabianchi su Donazione di organi, cresce il numero dei "no": i dati del Varesotto comune per comune
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.