Pinti incalza il Comune: “Vigilate sullo stato di manutenzione della Quiete”
Interrogazione del consigliere della Lega Marco Pinti per la sicurezza di un nuovo futuro della storica clinica varesina
La vita della Quiete potrà riprendere per questo occorre vigilare sulle condizioni dell’edificio. Il monito arriva da Marco Pinti, consigliere comunale leghista alfiere della prima ora nella battaglia per la sopravvivenza della storica casa di cura. Proprio in questi giorni, Pinti ha depositato un’interrogazione per sapere se il Comune intende vigilare sullo stato di conservazione della villa ed eventualmente intervenire direttamente per garantirne la più attenta manutenzione.
«La partita Quiete non è finita -spiega Pinti – al contrario siamo nella sua fase più delicata. E’ ormai notizia nota – prosegue – che più imprenditori, del territorio e non, hanno manifestato l’interesse di ridare alla città un servizio di cui già sentiamo la mancanza. Ma se non vigiliamo con attenzione sullo stato di salute dell’edificio il rischio è che nelle lungaggini delle aste e delle trattative, la villa cada nell’abbandono e nel degrado, con tutte le conseguenze in termini di appetibilità economica».
«Il rischio – precisa Pinti – è quello di creare i presupposti perché al posto di una clinica che serve a tutti, su quella collina un domani si possa fare una speculazione edilizia a favore di pochi. Il Comune – continua il consigliere leghista – non può scaricare questa responsabilità sul solo Tribunale, ma deve essere protagonista attivo tanto della vigilanza, quanto della manutenzione del patrimonio oggi sigillato».
Sulla questione della “Quiete” si erano mobilitati nei mesi scorsi tutti gli organi istituzionali del territorio: dal Comune che aveva ricevuto una delegazione dei lavoratori in apertura di consiglio comunale, alla Regione che si era impegnata a dare immediato seguito alle procedure di convenzionamento una volta che la struttura fosse uscita dalle incertezze giudiziarie. «Come scrivevano i lavoratori nella loro lettera aperta – conclude Pinti – ora tocca alle istituzioni, Comune in primis, attivarsi concretamente per mantenere il campo sgombro dalle voci di corridoio che sempre si agitano nei momenti di incertezza e ribadire che, nel pieno rispetto delle competenze e delle procedure giudiziarie in corso, la città di Varese ha bisogno urgente di quella clinica per rafforzare il suo sistema assistenziale a beneficio di tutti i cittadini».
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