Quanti soldi ci vogliono per prendersi Il Fare?
Il centro commerciale, chiuso dal 2009, va all'asta giudiziaria: ci vogliono un bel po' di euro, ma c'è molto spazio. Chi lo comprerà? Cosa ci faranno?
Quanto denaro ci vuole per comprarsi un intero centro commerciale abbandonato, con parcheggi, spazi di vendita, magazzini e molto altro? Un bel po’, ovvio. E nel caso del Fare – il centro di viale Lombardia a Gallarate chiuso dal 2009 – la risposta è certa: 5,5 milioni di euro.
O meglio: questa è la base d’asta, visto che il gigantesco complesso immobiliare è stato messo all’asta dopo il fallimento della società proprietaria. Anche solo il rilancio minimo richiede 10mila euro alla volta.
Ufficialmente è un “ramo d’azienda composto dal Centro Commerciale denominato «Il Fare – Galleria Borgomaneri» e dalla relativa autorizzazione commerciale costituente l’avviamento”.
Lo spazio, si diceva, è enorme: 8.765 mq all’interrato, 6.463 al piano terra, 3734 al primo piano, per un totale di 18.962. Oltre a seimila e trecento metri quadri di negozi e spazi commerciali, comprende 120 posti auto tra interrato e ultimo piano. Come spiegato nel dettaglio nell’annuncio dell’asta, attualmente lo spazio interno è organizzato e diviso per 77 negozi: la convenzione del Comune prevede regole particolari (limite di 150mq per singolo esercizio, salvo tre fino a 750 e una fino a 1250mq).
L’asta comprende in sostanza solo immobili e autorizzazione commerciale, non rientrano invece più nè debiti, nè crediti, nè contratti di lavoro. L’asta (qui i dettagli) si terrà il 29 settembre, il 28 è il giorno della scadenza per presentare le offerte vanno mandate allo Studio Notaio Maria Gabriella Crespi di Via Andrea Zappellini a Busto Arsizio.
Il Fare aprì nel maggio del 2007, dopo un lunghissimo iter di “valorizzazione” dei terreni dell’ex fabbrica Borgomanero: il Comune incassò allora 5 miliardi e 635 milioni di vecchie lire (la convenzione era pre-2002), oltre a una quota di parcheggi. Il centro commerciale chiuse nel 2009. Grande polemica toccò, dopo la chiusura, la questione dei parcheggi “pubblici”: questi ultimi non erano stati acquisiti direttamente dall’ente Comune, che invece era socio in un condominio (inteso come istituto legale) che aveva tra i soci, con conseguenti difficoltà a riaprire gli spazi. I posti auto vicini alla stazione sono stati riaperti nel gennaio 2012, anche se economicamente la gestione si è rivelata particolarmente problematica.
Quanto al futuro dell’area: fino ad oggi si sono viste indiscrezioni e dibattiti teorici, in attesa di capire come sarebbe evoluta la questione. Al 29 settembre s’inizierà a mettere qualche punto fermo.
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