Sprar, la maggioranza risponde alla Lega: “Non vogliamo finire come Busto”
Il gruppo Partecipiamo risponde alle accuse dei consiglieri leghisti Colombo e Soragni sulla questione dell'accoglienza dei richiedenti asilo: "I sindaci leghisti subiscono mentre noi cerchiamo di governare"
Il gruppo Partecipiamo, che sostiene il sindaco Mirella Cerini, replica al comunicato degli esponenti della Lega Nord sul rifiuto da parte della maggioranza di concedere un consiglio comunale aperto sulla quetsione Sprar, con alcune precisazioni a quanto sostenuto dagli esponenti leghisti Marinella Colombo e Angelo Soragni.
La nostra adesione al progetto SPRAR è una risposta seria e responsabile ai continui richiami del Presidente della Repubblica e di Papa Francesco ad organizzare sui territori l’accoglienza diffusa dei richiedenti asilo, e ad un problema di carattere nazionale, la cui gestione e risoluzione viene letteralmente demandata ai comuni.
Il progetto Sprar, che se finanziato sarà attivo a Castellanza non prima di gennaio 2018, prevede l’accoglienza iniziale di 10 richiedenti asilo, accolti in appartamenti privati
Come più volte ribadito, le occasioni di dialogo e confronto con i cittadini sul tema sono state diverse, ed altre ne verranno organizzate. Semmai sono gli esponenti della Lega Nord che hanno disertato gli incontri.
Se i consiglieri Colombo e Soragni fossero stati veramente disponibili al dialogo, al confronto e all’ascolto non avrebbero posto per l’ennesima volta le domande, a cui abbiamo già dato risposte chiare.
I costi previsti per lo SPRAR sono a carico dal Ministero. Grazie a questo progetto, se verrà approvato, arriveranno sul nostro territorio nuovi finanziamenti.
In un recente incontro tenutosi a Gornate Olona diversi sindaci appartenenti alla Lega Nord si sono dichiarati esasperati dal fatto di essere scavalcati, come comuni, dall’asse privati/Prefettura, rispetto all’arrivo e alla gestione dei richiedenti asilo. Ebbene con lo Sprar, come abbiamo più volte sottolineato, si vuole evitare proprio questo: che altri decidano al nostro posto, col rischio che vengano superati i numeri previsti dal piano nazionale di ripartizione (ricordiamo che per l’accordo sottoscritto da tutte le Regioni alla Lombardia spetta l’accoglienza di circa il 14% dei migranti che sbarcano sulle coste italiane) e che vengano messe in atto modalità di accoglienza che non favoriscono l’ integrazione ma incrementano situazioni di conflitto (vedi Busto Arsizio, per esempio).
Siamo per la Partecipazione e proprio per le sue caratteristiche il progetto Sprar è perfettamente in linea con le logiche di partecipazione attiva dei cittadini e delle associazioni alla vita della città.
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