Volantini contro Zanzi: “Non mi faccio impressionare”

"Silenzio, Zanzi vi ascolta": il vicesindaco ritratto come soldato nazista su alcuni volantini sparsi in città. Il suo commento: "Orgoglioso del regolamento, abbiamo messo fine ad una palude lunga 47 anni"

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“Silenzio, Zanzi vi ascolta”. Sono comparsi su cartelli e pali in città negli ultimi giorni: volantini che ritraggono il vicesindaco di Varese Daniele Zanzi in divisa da soldato nazista, con tanto di scritta che fa evidente riferimento ad uno dei periodi storici più tragici della storia dell’umanità.

Un attacco rivolto al “padre” del nuovo regolamento di polizia urbana che tanto sta facendo discutere, tra divieti e nuove regole che a molti non piacciono e che giudicano eccessivamente restrittive.

«Evidentemente qualcuno è tornato dalle vacanze ispirato – commenta Zanzi -. Io ci rido su e non mi faccio impressionare, ma si sta creando un clima poco positivo. Sono all’ordine del giorno attacchi personali, insulti, caricature: sui social e ora anche con questi volantini. Non è opera di un ragazzino, l’ispirazione arriva evidentemente da un partito che ha la sede in centro città. Ripeto: io ci rido su, ma qualcuno potrebbe decidere di andare oltre e questa è una cosa pericolosa».

«Io sono orgoglioso del regolamento appena approvato. Dopo 47 anni di palude, abbiamo dato nuove regole alla città – spiega Zanzi -. Moltissimi non l’hanno nemmeno letto, ma criticano e strumentalizzano attaccandosi a sentito dire e aspetti pretestuosi. Prima c’era il far west, ora ci sono nuove regole: con le minoranze c’era stata collaborazione in commissione, loro stessi chiedevano interventi, controlli: una volta approvato, criticano e attaccano, ma non sul contenuto. Ci sono attacchi personali, ridicolizzare l’avversario politico è diventata la norma e si dicono una marea di bugie incitando all’odio. Sarebbe ora di dire basta: io vado avanti, ci metto la faccia e non mi fermo. Forse mi considerano “pericoloso” perché non mi faccio influenzare da correnti di partito o altre cose simili…».

LE REGOLE SULLA MUSICA

«Le norme contenute nel nuovo regolamento non limitano la possibilità di fare, basta rispettare le regole. Abbiamo messo un limite a chi per anni ha fatto quello che gli pareva sotto gli occhi di tutti: se vorrà continuare a farlo, potrà chiederlo e verrà valutato se concedere o meno l’autorizzazione. Non vogliamo mettere la città in silenzio, chi lo dice e lo scrive è in malafede o forse non ha letto il regolamento».

IL DIVIETO DI FUMO DEI PARCHI

«Per quanto riguarda le polemiche sul fumo, il divieto nei parchi non è una questione di limitazione delle libertà personali come detto da qualcuno. Penso sia un provvedimento che tiene al rispetto dell’ambiente. In tanti paesi del mondo è la regola: Australia, Usa, Giappone considerano i parchi come luoghi di benessere e salute, dove quindi il fumo non ci può stare. Vorrei che Varese e il suo regolamento diventasse un faro legislativo per tutta Italia. Già alcune associazioni di consumatori ci hanno applaudito, mi auguro che fra un anno questo provvedimento possa essere guardato come quello che anni fa impedì di fumare nei locali pubblici, al cinema, nei bar: chi vorrebbe tornare indietro?».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Luglio 2017
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