“A cosa servono i soldi della vendita delle quote di Sea?”
I democratici chiedono chiarimenti sulla necessità di vendere le quote residuali del Comune di Busto in Sea. Brugnone: "La Provincia lo fa per chiudere il buco di bilancio. Busto come li userà?"
![consiglio comunale busto arsizio massimo brugnone](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2016/07/consiglio-comunale-busto-arsizio-552112.610x431.jpg)
«Cosa farete con quei 600 mila euro?», la domanda è posta in un’interrogazione dai consiglieri del Pd (Verga, Berutti, Mariani, Brugnone) al sindaco Antonelli e alla sua giunta dopo l’annuncio della vendita della quota residuale del Comune di Busto Arsizio in Sea, la società aeroportuale che gestisce lo scalo di Malpensa.
«Sono rientrato a Busto Arsizio atterrando proprio ieri all’aeroporto di Malpensa e non mi è sfuggita la polemica di questi giorni sulla decisione del Sindaco di vendere le quote di partecipazione della nostra città in Sea SPA – commenta Massimo Brugnone di ritorno dalle vacanze -. E nemmeno l’accostamento che qualcuno ha fatto con la stessa decisione presa dalla Provincia di Varese, a guida PD».
Brugnone fa una distinzione: «La Provincia di Varese si è vista costretta a portare avanti un piano di dismissione di proprie proprietà a causa del buco di bilancio lasciato dalla Lega Nord. Una vendita, quindi, delle quote aeroportuali che porterà a un entrata di circa 7 milioni di euro e di cui la destinazione è già certa: mettere una pezza ed evitare che arrivi un Commissario tecnico a fare lo stesso, se non peggio».
Il Comune di Busto dovrebbe, invece, essere in pareggio di bilancio e quindi la domanda che l’esponente del Pd pone è diretta conseguenza: «Perché le ipotesi sulla decisione di vendere per 600mila euro (contro i 7 milioni della Provincia) la propria partecipazione in Sea sono solo due: coprire un possibile buco di bilancio; investire in qualcos’altro quei 600mila euro».
Il consigliere Dem ricorda alla guinta di aver alzato le tasse alzate ai cittadini e spera che la prima ipotesi sia da scartare: «Andiamo quindi sulla seconda: cosa intende fare Antonelli dei 600mila euro ricavati da tale vendita?»
Brugnone si chiede se la decisione sia stata presa da “uomo solo al comando” o se vi sia stato un confronto interno almeno con la sua maggioranza e con quale finalità: «Non mi pongo di traverso per partito preso: un buon amministratore spesso deve essere più pragmatico che ideologico, ma deve saperlo essere con una strategia politica precisa».
Qual è quindi la strategia di Antonelli in questa operazione? Cosa intende fare di quei 600mila euro per i cittadini di Busto Arsizio? Si chiedono i democratici e Brugnone conclude: «Ce lo dica e son certo che ogni polemica sarà placata. Noi gliel’abbiamo chiesto con un’interrogazione in Consiglio comunale».
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Che decisione triste, ed alla fine inutile (certo 600.000 € son sempre soldi, ma nel contesto di una città non sono nulla).
Busto sempre più in basso, rovinosamente.