Almar: la doccia-lusso del made in Italy che fa sognare il mondo

Nel 2000 a Gavirate erano in dieci. Oggi sono settanta e lavorano con tutti, paesi emergenti e Cina inclusi: «Paura della concorrenza? No, lì sanno apprezzare prodotti che considerano una garanzia». E Almar continua a crescere e ad assumere

Imprese e territorio news 28 agosto 2017

Germania, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti. Ma anche Emirati Arabi, Dubai, Qatar, Singapore, Hong Kong, India. E naturalmente Cina. Sull’antica Via della Seta, il confort del Made in Italy stravince. E porta la firma della Almar srl, azienda specializzata nella produzione di sistemi doccia, dove ogni due anni tra le 10 e le 15 persone trovano un posto di lavoro. «Qui a Gavirate ci siamo arrivati nel 2000 – ci dice Marco Civelli, 45 anni, che con il fratello Aldo di 39 diffonde l’eccellenza italica nel mondo – e non eravamo neppure in dieci. Oggi siamo più di settanta (l’incremento si è registrato soprattutto negli ultimi cinque anni) con un’età media dei dipendenti che si aggira sui 35 anni. Il volume di lavoro con l’Italia è pressoché stabile ma l’estero ci ha fatto crescere».

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BELLO, FUNZIONALE E DURATURO
E loro hanno iniziato a muoversi ovunque, tenendo però i piedi saldi a terra. Perché «il Made in Italy deve essere bello ma anche e soprattutto funzionale e duraturo». Ed è per questo che la Cina, qui alla Almar, non la guardano con occhi storti: «E’ sbagliato considerare questo Paese come un competitor: se noi italiani andiamo in competizione con loro e ci ostiniamo a voler tenere testa ai loro costi produttivi, abbiamo capito ben poco di quello che dobbiamo fare nella nostra vita».

DIAMO AI CINESI QUELLO CHE NON SANNO FARE
Per Marco la soluzione esiste ed è praticabile: «Lì dobbiamo portare tutto quello che i cinesi non sanno fare. Considerato il bacino di ricchezza che sta avanzando rapidamente in Estremo Oriente, noi abbiamo deciso di proporre i nostri prodotti ad una clientela di fascia medio-alta. Vendiamo bene e a prezzi che valorizzano il nostro prodotto. In più, in questi Paesi cercano e apprezzano il Made in Italy – non una semplice etichetta ma un modo di pensare e lavorare nel quale crediamo – perché lo considerano una garanzia. E sono disposti a pagarlo».

MAI SPACCIARE IL MADE IN ASIA PER MADE IN ITALY
Insomma, alla Almar è fuori discussione qualsiasi scorciatoia: «Alcune imprese realizzano internamente solo una parte dei loro prodotti e altre commercializzano il prodotto asiatico come se fosse italiano: non fa per noi», incalza Marco. Ecco perché tutto quello che trova posto in una cabina doccia – soffioni, saliscendi, bracci doccia, cascate d’acqua, erogatori per la cromoterapia, docce multi-jet, body jet (in tutto più di mille articoli diversi) – alla Almar è studiato, progettato, disegnato, realizzato tra Gavirate e Cocquio Trevisago. Dove, per intenderci, la filiera produttiva è completamente interna: design, industrializzazione del prodotto, progettazione dei componenti (in termoplastico, ottone, acciaio inox), sviluppo delle attrezzatture e degli stampi, realizzazione dei singoli pezzi, assemblaggio, collaudo, confezionamento e spedizione.

FACCIAMO TUTTO “IN CASA”
«Ci approvvigioniamo da fornitori per la componentistica in ottone e la minuteria più piccola; per il resto i nostri clienti restano sempre affascinati dalla nostra capacità di gestirci in autonomia. Inoltre lavoriamo molto con le rubinetterie, per esempio con il distretto del Lago d’Orta, e con fornitori locali», prosegue Civelli. Che, una volta terminato l’istituto tecnico, frequenta «l’università della vita» in una piccola azienda a Brenta con alle spalle però l’esperienza del padre, imprenditore nel settore dello stampaggio materie plastiche.

LA FIERA E’ UN PASSAPORTO INDISPENSABILE E BATTE LA CRISI
La conoscenza e l’esperienza che Marco si fa nel ciclo produttivo completo lo aiuta nel dare alla Almar, con il supporto del fratello, una connotazione sui mercati internazionali: «Le fiere… ci hanno dato il “la” e dal 2006 siamo regolarmente presenti come espositori. Quella di Francoforte è la più importante per il nostro settore e ci ha fatto conoscere a livello mondiale. Il segreto è esserci, sempre. Una visita a spot non funziona». E sono sempre le fiere ad essersi rivelate uno strumento anti-crisi, perché hanno stimolato la Almar a coniugare il design a prodotti «legati al confort: massaggiano con l’acqua e puntano al benessere delle persone. La ricerca tecnologica è indispensabile perché la concorrenza va anticipata con prodotti nuovi e, quindi, sempre più competitivi: questo non lo dimentichiamo mai».

SENZA PERSONE PREPARATE SI RESTA AL PALO. E I GIOVANI…
Come non si dimentica, alla Almar, che «senza persone preparate e affidabili non si va da nessuna parte. Prima vengono i nostri collaboratori, poi le macchine e la tecnologia». In azienda sono stati fatti investimenti importanti in macchinari e attrezzature che fanno la differenza, e hanno permesso all’impresa di collaborare con alcuni fra i più grandi nomi degli accessori per bagno, con articoli frutto dell’innovazione.

Ma la differenza la fanno anche i giovani, ed è su questi che alla Almar si continua a scommettere anche con l’alternanza scuola-lavoro: «Abbiamo ospitato ragazzi dell’Itis Newton e degli Istituti Tecnico-Commerciali: i primi hanno fatto esperienze nell’ufficio tecnico, al controllo qualità e all’assemblaggio, mentre i secondi in contabilità e all’ufficio vendite».

Un futuro che la Almar vuole giocarsi ancora con la consapevolezza che il Made in Italy non è un semplice marchio – stampato a caratteri ben visibili su ogni cassone che c’è in azienda – ma uno stile di vita. E di impresa.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Agosto 2017
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