Monti: “Sui migranti le parole sono davvero importanti. Ma non sono quelle del coordinamento”

Il commento di Emanuele Monti, consigliere regionale della Lega Nord al Pirellone, su quanto emerso dalla conferenza stampa di giovedi' 3

guardia costiera migranti profughi

«Per una volta, almeno su una cosa siamo d’accordo con i signori dell’autoproclamato ‘coordinamento migranti’ di Varese. Le parole sono davvero importanti e non vanno utilizzate a caso, smettiamola quindi di chiamare profughi persone che sono entrate clandestinamente e non hanno alcun requisito per lo status di rifugiato politico». Lo afferma Emanuele Monti, consigliere regionale della Lega Nord al Pirellone commentando quanto emerso dalla conferenza stampa di ieri.

«Fa specie che la predica sulle parole – prosegue l’esponente leghista – arrivi proprio da coloro che sono maestri nell’affibbiare nomi fasulli, nel tentativo strisciante di cambiare, assieme al nome, anche la sostanza di un concetto. Sarebbe ora di piantarla infatti di prendere in giro la gente cercando di far passare messaggi distorti, viziati dall’ideologia politica, circa lo status di coloro che a migliaia stanno entrando clandestinamente in Italia. I numeri del Ministero dell’Interno parlano chiarissimo: sul totale, coloro che hanno realmente diritto all’asilo politico, cioè che provengono da zone di guerra o sono vittime di persecuzione, sono una ristretta minoranza, inferiore al 10% del totale. Queste persone hanno tutto il diritto di trovare accoglienza, gli altri invece devono ritornarsene da dove sono venuti, con buona pace di chi invece, con malcelato rancore verso il proprio territorio, sta facendo di tutto perché la situazione sfugga da ogni controllo, che è poi proprio la direzione verso cui stiamo andando a vele spiegate grazie al Governo centrale. Quanto poi al business dell’accoglienza e ai fiume di quattrini che qualcuno si sta mettendo in tasca, non c’è bisogno di indugiare oltre: è sotto agli occhi di tutti e chiunque abbia un briciolo di onestà intellettuale si sta rendendo conto che esiste una vera e propria filiera economica, che parte da qualche nave delle cosiddette Ong, che li va a prendere addirittura in acque libiche e si conclude con le solite cooperative, meglio se di un bel rosso scolorito, che ne stipano a centinaia in strutture improvvisate.

Anche su un’altra cosa siamo d’accordo con il sedicente ‘coordinamento migranti’: siamo di fronte ad un fenomeno di portata storica, anche se per quanto ci riguarda lo interpretiamo in maniera diametralmente opposta a come lo intendono questi signori. Se i flussi non si fermeranno subito e se i rimpatri di coloro che sono qui clandestinamente non inizieranno, presto la bomba sociale scoppierà e i primi a cui esploderà in faccia saranno proprio coloro che lucrano o stanno facendo di tutto per incentivare l’invasione; a buon intenditore – chiosa Monti – poche parole».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 04 Agosto 2017
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