Non presenta la patente e l’assicurazione al comando, multa da 1730 euro
La storia di una donna di Busto finita nelle pastoie della burocrazia che sia Farioli che Antonelli avevano promesso di eliminare: "A cosa serve la tecnologia se poi bisogna portare i documenti cartacei?"
Non aveva con sè la patente e il tagliandino dell’assicurazione e si ritrova 1730 euro di multa da pagare nonostante i vigili avessero già controllato telematicamente l’esistenza di entrambi i documenti e la loro validità, al momento dell’incidente.
La spiacevole sorpresa se l’è trovata nella posta una cittadina di Busto Arsizio che, nel luglio 2016 a seguito di un piccolo incidente, si ritrova 3 verbali: uno perché ha causato l’incidente, uscendo dal parcheggio senza dare precedenza, e gli altri due, poiché per dimenticanza ,ed avendo usato l’auto per recarsi nei pressi di casa, non aveva con sè la patente, e il tagliandino dell’assicurazione.
La donna sostiene di essere stata rassicurata dagli agenti intervenuti i quali avevano già controllato telematicamente che, per quanto riguardava la patente e l’assicurazione, era tutto in regola.
Ovviamente nel retro del verbale, in caratteri non proprio cubitali, c’era scritto di presentare i documenti entro un certo numero di giorni. La donna ha firmato, in uno stato d’ansia sicuramente evidente, senza avere preso coscienza di cosa avesse firmato .
La sera stessa ha mostrato i verbali alla figlia che ha provveduto a pagare on line immediatamente anche perché le cifre erano veramente basse. I verbali sono rimasti in suo possesso con allegato la ricevuta di pagamento. E sin qui nulla da dire.
Nei mesi successivi la donna non è stata molto bene, sino ad arrivare ad aprile ad un ricovero presso una struttura dove si trova anche attualmente. Dopo la metà di luglio la figlia è passata da casa sua e ha trovato la raccomandata da ritirare sulla quale era riportata una multa di €.1.730,10 per la mancata presentazione dei documenti.
La figlia ha provato di tutto, ma le è stato detto che non c’è nulla da fare, se non rateizzare la multa. Eppure nel lontano giugno del 2014 la precedente amministrazione guidata da Gigi Farioli aveva promesso che
dal 1° giugno del 2014 nessun Assessore, quindi neanche nessun Sindaco, nessun Dirigente, nessun Funzionario del Comune di Busto, potrà chiedere ad imprese, a famiglie e al cittadino un documento che sia già in qualche modo in possesso della Pubblica Amministrazione in senso lato. Dal 1° giugno chi lo chiederà verrà sanzionato, e credo che questo sia una grande iniezione di speranza, di fiducia e di rivoluzione che noi provochiamo. Ogni deroga sarà adeguatamente sanzionata (qui l’articolo)
E anche il nuovo sindaco Emanuele Antonelli aveva promesso un taglio netto alla burocrazia.
La doppia beffa per la cittadina bustocca è servita. Nel 2014 un pirata della strada l’ha investita e da allora sta ancora aspettando, che il tribunale di Busto Arsizio, la chiami.
I testimoni avevano anche preso il numero di targa, poiché il soggetto che ha investito la mamma sulle strisce, è scappato. Fatta regolare denuncia alla Polizia, e poiché è accaduto nel 2014 la tecnologia aveva permesso di risalire dalla targa a chi fosse la persona intestataria del veicolo, scoprendo che (oltretutto) non era coperta da assicurazione.
«Chissà se questa persona avrà ricevuto un ammenda per quanto fatto – si chiede la signora bustocca -, o circola ancora per le strade dopo 3 anni senza assicurazione». La conclusione è amarissima: «Sto pensando se rivolgermi al giudice di pace , al tar , appellarmi alla convenzione di Ginevra, o chiedere da povera quale sono la rateizzazione della multa, o incatenarmi davanti al comune. Giusto pagare l’errore ma non mi sembra tale da generare un importo così elevato».
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