Ogni fiore un ricordo, le tante vite del “botanico” Teresio
Tutte le settimane, da tre anni, arriva in redazione una mail che contiene un percorso nei boschi varesini, le piante incontrate, e le loro foto. Siamo andati ad incontrare l’autore di questi articoli
«Perché? Per far vedere ai varesini dove abitano».
Seduto sul divano della sua casa di via Guercino, sul colle dei Miogni, Teresio Colombo utilizza proprio questo verbo – abitare – per spiegare cosa lo spinge ogni settimana a raccontare quel che incontra nei sentieri attorno a Varese: abitiamo qui, basta aprire la finestra e trovarsi in un mondo sempre più sconosciuto, ma meraviglioso.
Così, tra lattuga selvatica, aglio del diavolo e giglio martagone, Teresio è arrivato a oltre 120 percorsi naturalistici raccontati con dovizia di particolari e classificazione scientifica delle piante e dei fiori incontrati durante le passeggiate. Tutto pubblicato, settimana dopo settimana, da Varesenews.
Siamo andati a conoscerlo, per capire cosa lo spinga a raccontarci tutte le settimane un pezzetto di mondo nascosto davvero dietro casa.
La voce di quest’uomo che è stato preside, operaio, studente, segretario di partito, sindacalista, giornalista (e molto altro), contiene l’immensità della vita, e le tante difficoltà che presenta, affrontate con tatto e dignità.
Teresio Colombo andò in pensione nel 2001 e da allora, nonostante un serio problema di salute, continuò nelle camminate. Prima con l’inseparabile moglie Adriana, che gli fa anche da supporto mnemonico per alcune date, alcuni luoghi che un po’ si perdono nei ricordi di quest’uomo nato nel 1941 e che oggi si porta appresso un bagaglio enorme di conoscenze botaniche, vero patrimonio delle nostre Valli. E poi con amici e conoscenti, l’ultimo dei quali Lossinì, un ragazzo del Mali, che abita qui vicino che ha avuto asilo politico, arrivò che era ancora bambino, e come un bambino non finisce di chiedere, e di stupirsi per ogni piccola scoperta che viene fatta con le gite botaniche assieme all’amico professore.
«Anche se botanico non sono – racconta Teresio -. Ho sempre amato passeggiare nei boschi, e fin da piccole portavo le mie bambine sulle montagne svizzere, sui colli attorno a Varese per cercare fiori, ma anche momenti di condivisione famigliare. Poi, negli anni ‘80, feci un corso per diventare guardia ecologica volontaria, e da lì cominciai a studiare e a catalogare le piante e i fiori incontrati nei boschi».
Oggi Teresio ha un archivio di oltre 20 mila foto – e altrettante diapositive – tutte contenute in un gigantesco schedario informatico dove ha riportato le fioriture, i ritrovamenti e i luoghi degli incontri col mondo dei vegetali. Un vero e proprio database che ha messo a disposizione della comunità scientifica varesina.
Una vita piena, quella di Teresio Colombo, da operaio all’Agusta a studente in economia e commercio a Milano, negli anni ‘50, per poi approdare alla carriera da insegnante: da qui divenne preside dell’Einaudi di Varese. Tantissime anche le altre attività come quella di sindacalista, nella Cgil, e come vice segretario del Psi nel corso degli anni ‘70: «Ricordo una volta che al mattino portammo le bambine (ha tre figlie ndr) al villaggio Cagnola, un luogo del cuore, per una scampagnata. Avevo portato con me un cambio di pantaloni e di camicia, perché nel pomeriggio avrei dovuto tenere un comizio…erano altri tempi!», racconta sorridente.
Con lui, attorniato nella stanza da lavoro da diversi volumi di botanica, scienza naturale e micologia, si può parlare di tutto, dalle sorgenti dell’Olona alla Varese spagnola, dai funghi ai nomi dei fiori, spesso storpiati dal volgare, che come una calamita ne attraeva o ingigantiva alcuni aspetti battezzandoli e ribattezzandoli nel tempo a seconda delle caratteristiche, del colore o degli usi nella vita comune.
«I fiori ricordano cose fatte insieme a mia moglie, con la quale abbiamo raggiunto il traguardo dei 50 anni di matrimonio, o momenti assieme alle figlie».
Programmi per il futuro? «E’ quasi l’ora di andare a trovare la genziana fiorita (fiorisce lungo tutto il fogliame) si trova alla Rasa, sul Chiusarella, ma io aspetto quella del Campo dei Fiori, l’ultima a fiorire, ho già controllato i boccioli. La si trova sul sentiero 7, fiorisce di blu ma da qualche anno trovo quella bianca. In Svizzera sul Ceneri c’è la qualità azzurra», racconta Teresio, chiudendo un libro.
Ma questa nuova avventura, ce la racconterà nella prossima puntata.
TUTTI I PERCORSI DI TERESIO COLOMBO
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