“Sulle vaccinazioni, Lombardia fuori legge”

In un'intervista rilasciata a Repubblica, il ministro Fedeli definisce la posizione della Lombardia non in linea con la norma. Critiche a Gallera anche da Giorgio Gori

Governo Gentiloni, i ministri

«Lombardia fuorilegge» In un’intervista rilasciata a Repubblica, il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli dichiara non ammissibile la deroga di 40 giorni annunciata dall’assessore lombardo Gallera per quanti devono mettersi in regola: « Chi rappresenta le istituzioni deve rispettare la legge – si legge nell’intervista – Poi, se la si vuole contestare nei contenuti, si faccia una battaglia politica, è legittimo. Ma non capisco come la Regione possa mettersi fuori dall’attuazione di una norma nazionale».

La deroga concessa per i primi giorni di scuola era stata contestata anche dal probabile candidato alle regionali del prossimo anno Giogio Gori che, in un post di Facebook, aveva commentato l’annuncio di Gallera: « Nessuna vera risposta, nessun impegno a semplificare la procedura sui vaccini. L’assessore, chiamato a spiegare perché la Regione Lombardia abbia scelto la via più complicata per le famiglie – costrette a produrre autocertificazioni e certificazioni, se non a spedire raccomandate o a faticose consultazioni del Fascicolo sanitario elettronico – non ha minimamente risposto nel merito. Prima ha dato la colpa al Governo di centrosinistra. Poi, quando gli si è fatto notare che la maggior parte delle Regioni ha già adottato una soluzione molto più semplice, basata su comunicazioni dirette tra scuole e Asl, liberando le famiglie da qualsiasi incombenza, ha preso a parlare d’altro, spiegando oggi in conferenza stampa che in Lombardia “nessun bambino sarà lasciato a casa”, a prescindere che sia stato vaccinato o no. Che senso ha costringere le famiglie a complicate attestazioni quando le informazioni che si richiedono loro sono già in possesso della pubblica amministrazione? Le Asl lombarde sanno o non sanno quali bambini siano stati vaccinati e quali no? E se lo sanno, perché non lo dicono direttamente alle scuole? Tutto qua».

Nei giorni scorsi anche il Presidente del Dipartimento istruzione di ANCI Lombardia aveva sollevato perplessità sulla complessità delle verifiche chiedendo un dialogo diretto tra le istituzioni sollevando le famiglie da ogni incombenza di dimostrazione.

Lunedì è attesa la delibera regionale che chiarirà la procedura promossa da Regione Lombardia « In modo cogente per i nidi dove la Regione ha competenza – aveva detto Gallera – e caldeggiata nelle scuole dell’infanzia».

Appresa la notizia, l’assessore lombardo ha convocato il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, al termine del quale replicherà al Ministro Fedeli.

Secondo il modello lombardo, il 10 settembre nidi e  scuole dell’infanzia dovranno comunicare alle Ats chi è vaccinato e chi no, e nel caso di inadempienza quali vaccinazioni mancano. In caso di vaccinazioni mancanti si avvierà il procedimento di “messa in mora” che dovrà terminare entro 40 giorni con l’adeguamento o l’esclusione dell’alunno.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Agosto 2017
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