Bonus bebè, ma a partire dal secondo figlio
Si chiama baby card e vale 250 euro. Il Comune ha introdotto anche regole che escludono dalla misura i nuovi residenti
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Cento contributi da 250 euro ciascuno per un totale di 25mila euro stimati. Oggi la giunta presieduta dal sindaco Andrea Cassani ha dato il proprio via libera alla “Baby Card”.
«Un punto importante inserito nel programma elettorale, che ora è un obiettivo raggiunto», precisa il primo cittadino prima di porre l’accento sul fatto «di avere mantenuto anche l’impegno di mettere i gallaratesi prima di tutti».
I criteri di assegnazione del “bonus una tantum” a partire dal secondo figlio sono stati studiati in modo da favorire chi è residente a Gallarate ma soprattutto è in Italia da più di dieci anni, escludendo invece chi è arrivato da meno tempo. È uno slalom per evitare il rischio di un provvedimento illegittimo: «I parametri inseriti nella delibera – specifica Cassani – sono perfettamente in linea con norme e leggi, nel pieno rispetto del principio di uguaglianza formale. Non viene creata alcuna discriminazione sulla base della cittadinanza per evitare che il provvedimento possa essere impugnato, come è invece accaduto in altri Comuni».
«L’obiettivo alla base della delibera – continua il sindaco – è dare un sostegno alle famiglie che guardano al futuro con ottimismo e, nonostante il periodo di crisi economica, decidono di contribuire all’incremento delle nascite». «Ci rendiamo conto – aggiunge Cassani – che 250 euro sono solo un piccolissimo aiuto, però per quanto ci riguarda l’elargizione del contributo è una testimonianza concreta del nostro impegno nel mettere le famiglie gallaratesi, comprese anche quelle con un solo reddito troppo spesso escluse da misure e agevolazioni pubbliche, in cima alla lista dei nostri pensieri. Non a caso già adesso stiamo valutando la possibilità di non fermarci al “bonus una tantum”, ma di estenderlo negli anni a venire, cercando di recuperare all’interno del bilancio comunale risorse più consistenti».
All’assessore ai Servizi sociali Paolo Bonicalzi il compito di illustrare i contenuti della delibera licenziata all’unanimità dall’esecutivo: «Potranno richiedere la Baby Card i genitori (entrambi residenti a Gallarate) il cui secondo o successivo figlio è nato tra il primo gennaio e il 31 dicembre del 2017. La madre e il padre devono risiedere sul territorio nazionale da almeno 10 anni continuativi. I 250 euro saranno erogati agli aventi diritto nel corso del 2018».
Consapevoli del fatto che, di media, i nati in un anno sono circa 500 e che statisticamente circa 300 non sono figli unici, è stato stabilito un criterio di premialità che consenta di stilare una graduatoria delle cento famiglie cui verrà concessa la Card. «Abbiamo deciso – prosegue Bonicalzi – di non porre limiti di reddito, ma di premiare i gallaratesi di lungo corso. A tal proposito vengono assegnati dei “punti” per ogni anno di residenza a Gallarate della madre e del padre: chi abita in città da più tempo ha più possibilità di essere tra i primi cento».
Le domande dovranno essere presentate entro il 15 gennaio 2018, consegnando all’ufficio protocollo l’apposito modulo che sarà possibile scaricare al più presto dal sito del Comune e che potrà anche essere ritirato all’Ufficio relazioni con il pubblico di Palazzo Broletto.
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