Clericò interrogato per 9 ore ma non confessa l’omicidio di Marilena Re

L'uomo, accusato dell'omicidio della promoter di Castellanza, ha fornito alcuni particolari che gli inquirenti intendono riscontrare. Trovate altre tracce di sangue nel garage della villetta di Garbagnate

Avarie

Vito Clericò è stato interrogato per 9 ore a partire dalle 15 di ieri pomeriggio (giovedì) fino a mezzanotte ma non ha ammesso di aver ucciso Marilena Re.

L’interrogatorio, richiesto dallo stesso 65enne di Garbagnate Milanese, si è concluso a tarda notte nel carcere di Busto Arsizio e avrebbe fornito agli inquirenti alcuni nuovi riscontri che saranno vagliati dagli esperti del Ris di Parma sia nella casa di Marilena Re a Castellanza che nella casa dei Clericò in via Livorno a Garbagnate.

Clericò ha riconfermato la sua versione secondo la quale sarebbe stata un’altra persona ad ucciderla ma continua a non fornire un nome o dei riscontri che possano portare ad un’identificazione dell’eventuale assassino. Gli inquirenti sembrano comunque convinti che qualcuno possa aver aiutato l’uomo che, per età e struttura fisica, difficilmente avrebbe potuto fare tutto da solo.

Certo è che i nuovi particolari forniti, sui quali vige il riserbo degli investigatori, potrebbero delineare una ricostruzione delle fasi precedenti al seppellimento del cadavere. Nel garage della casa dell’arrestato, infatti, sono state trovate ulteriori tracce di sangue (dopo quelle sui pantaloni attribuite con certezza a Marilena). Questa volta ha detto agli inquirenti che si tratta di sangue perso dal suo cane.

L’ipotesi è che l’omicidio potrebbe essere stato consumato nell’abitazione di Marilena Re a Castellanza e che, subito dopo, abbia portato il corpo già senza vita della donna nel garage della sua villetta, prima di seppellirlo nell’orto.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 15 Settembre 2017
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