Iacolino amaro: “Se quello è un gol…”
Il tecnico biancorosso dispiaciuto: "Siamo mancati ancora negli ultimi 30 metri. E quella rete è stata bruttissima". Longobardi: "Brucia, ma dobbiamo riscattarci"

Pregi già noti e mancanze già emerse: mister Salvatore Iacolino al termine del derby ha il volto triste di chi non è riuscito a dare la svolta a una partita non troppo bella ma equilibrata, risolta dal più beffardo dei gol.
«Abbiamo fatto noi la partita e l’abbiamo gestita abbastanza bene, ma anche stavolta siamo mancati negli ultimi 25-30 metri – spiega il tecnico biancorossa. Anche questa volta abbiamo fatto un buon possesso palla, ma arrivati lì, vicino all’area avversaria, ci siamo bloccati. Non meritavamo assolutamente di perdere e mi dispiace molto perché so quanto la gente di Varese teneva a questa partita».
Alla domanda sulla rete decisiva, Iacolino spiega: «Quando di prende un gol ci sono sempre errori: prima abbiamo sbagliato la respinta fuori area, poi il Como ha ributtato la palla nel mezzo… se quello è un gol. E’ stato un gol bruttissimo: se avessero realizzato una prodezza mi avrebbe fatto meno male, ma così è davvero pesante. Forse Bizzi era troppo sulla linea di porta, la mia impressione è stata quella, ma devo rivedere le immagini prima di dare un giudizio».
A chi gli parla di un Varese nervoso, Iacolino risponde: «Ricordiamoci che noi abbiamo un paio di giocatori molto esperti ma anche tanti giovanissimi e in questa situazione magari hanno pagato lo scotto contro un Como che è ben più scaltro ed esperto ma sotto l’aspetto del gioco io non faccio cambio con loro. Sono dell’idea che il pareggio sarebbe stato risultato più giusto: abbiamo avuto occasioni sul batti e ribatti due volte nel primo tempo ma ci è mancato il gol». Un problema già visto a Borgaro all’esordio: «Ho sperato che Repossi potesse “allungare” la squadra anche negli ultimi 20-30 metri: un po’ lo ha fatto ma non è bastato. Però continuo a dire che giochiamo un buon calcio e che dobbiamo essere più cinici e tirare di più in porta».
In sala stampa c’è spazio anche per Cristian Longobardi, prima punta titolare della squadra. «A 35 anni mi sono emozionato nel sentire il calore del tifo e a vedere questa cornice. Fa male perdere questa partita, brucia… e l’applauso finale del nostro pubblico è stato eccezionale. Ora dobbiamo riscattarci subito, dobbiamo fare scattare dentro di noi una scintilla, reagire in maniera “cattiva” perché una vittoria aiuta a lavorare meglio. Ma questa scintilla non arriva da sola, bisogna andarsela ad accendere. Nel secondo tempo loro hanno tirato una sola volta, noi abbiamo avuto il pallino del gioco in mano e non abbiamo mai tirato. Dobbiamo essere più incisivi, noi attaccanti per primi e il resto della squadra a seguire».
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