Il territorio si mobilita per salvare la casa di riposo di Agra
Dopo l'annuncio dell'imminente chiusura, il Sindaco ha chiesto un incontro con i vertici di ATS: "Ci sentiamo abbandonati dalla politica"
Non è ancora detta l’ultima parola sul futuro della casa di riposo Albertini Vanda di Agra. Almeno, questo è quanto spera il sindaco Ernesto Griggio che nei prossimi giorni incontrerà i vertici dell’ATS Insubria per portare le preoccupazioni di un intero territorio: « Rappresento una zona che arriva sino a Luino – spiega – c’è grande preoccupazione per il futuro della struttura e delle 110 famiglie coinvolte, tra pazienti e dipendenti».
La scorsa settimana, la proprietà ha scritto una lettera alla direzione sociale dell’ATS per comunicare la sua volontà di chiudere la RSA dal prossimo novembre a causa dei costi insostenibili.
Il Sindaco Griggio vorrà rivendicare il diritto ad avere una struttura legata al suo territorio : « Il fatto che Regione affermi che i posti siano sufficienti in provincia per aver contrattualizzato una struttura a Gerenzano lascia questo territorio in grandi difficoltà. La RSA di Agra serve una popolazione che non ha alternative».
Nelle parole del sindaco c’è l’amarezza di chi si sente tradito dalla politica: « Noi sindaci vediamo che alcuni partiti si sono dimenticati . La chiusura della struttura creerà un grande disagio e non si può minimizzare. Politicamente contiamo 0».
La residenza, sin dalla sua nascita, ha avuto una vita travagliata: « Venne costruita grazie a un finanziamento regionale di questi 3,5 milioni di euro. Poi l’allora proprietà riuscì comunque a ottenere anche un leasing da un istituto di credito. Questo è il punto dolente di tutta la faccenda: avvenne tutto senza che la Regione intervenisse. La casa è stata così chiusa per 5 anni, finché, nel 2015, un nuovo imprenditore subentrò e lavorò per rimetterla a norma e farla ripartire. Ottenne l’accreditamento ma non è mai riuscito a far contrattualizzare nessuno dei suoi 62 letti. Quel contributo generale di 40 euro a paziente al giorno è determinante a cambiare la gestione della RSA».
« Siamo arrivati lì ad agosto 2015 pieni di speranze e obiettivi – commenta un operatore – con la promessa di fare ciò che nessuno aveva mai pensato per la RSA di Agra. Ci abbiamo messo anima e corpo, sacrifici di tutti per portare nuovamente quel blocco di cemento a vivere di luce propria. Abbiamo accolto ospiti sfrattati da altre strutture, facendo in modo di farli sentire a casa. Si di casa si sta parlando perché noi eravamo e siamo una grande famiglia. Fino ad oggi, quando una pietra ci è caduta addosso, i sogni e i sacrifici di due anni anche se per 5 minuti si sono disintegrati, non abbiamo più speranze di proseguire nel nostro operato, non possiamo più continuare il nostro sogno di grande famiglia».
Ernesto Griggio porterà al direttore sociale di ATS Insubria Lucas Maria Gutierrez tutte queste ragioni sperando che questo territorio possa ottenere il sostegno che merita.
Intanto si muove anche il mondo politico. Alessandro Alfieri, consigliere regionale del PD, ha presentato un’interrogazione «per capire cosa intende fare la Regione per una struttura importante per il territorio. Non solo, ho chiesto un’audizione in Commissione Sanità con il direttore generale dell’Ats Insubria Lattuada e il direttore generale Welfare Daverio per capire se e quale ruolo abbiano avuto perché è necessario fare chiarezza su una vicenda che rischia di indebolire un fondamentale servizio socio sanitario nell’alto varesotto e soprattutto di colpire le famiglie dei pazienti e i lavoratori». Alfieri farà visita alla RSA mercoledì mattina per incontrare i dipendenti».
Anche Luca Marsico di Forza Italia prende posizione e, sempre mercoledì prossimo, presso il suo studio di Varese, riceverà una delegazione composta dai dipendenti Rsa Albertini Vanda di Agra e dall’Associazione Articolo Tre di Varese.
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