Nature Urbane, il paesaggio di Varese da vivere e scoprire

Presentato a Milano con l'assessore regionale Claudia Terzi, il sindaco di Varese Davide Galimberti e gli assessori Roberto Cecchi e Daniele Zanzi

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Dieci giorni di grandi eventi nel segno di natura, cultura e ambiente.

24 ville e giardini, di cui la metà privati e aperti per la prima volta in assoluto; più di 130 visite tematiche; 46 percorsi per le scolaresche; 8 itinerari naturalistici; più di 30 eventi e attività collaterali tra cui conferenze, letture, proiezioni, concerti, animazioni e laboratori per famiglie nei parchi e nelle ville.

Sono questi i primi numeri di Nature Urbane, il Festival del paesaggio tra città e natura che si svolgerà quest’anno per la prima volta a Varese dal 29 settembre all’8 ottobre, periodo in cui la natura dei giardini e dei parchi della città sa dare il meglio di sé con colori e profumi eccezionali.

NATURE URBANE, TUTTE LE INFORMAZIONI

Con l’assessore regionale Claudia Terzi a presentare Nature urbane c’erano il sindaco di Varese Davide Galimberti e gli assessori Roberto Cecchi e Daniele Zanzi.

È l’assessore lombarda all’ambiente a fare gli onori di casa: «Mettere insieme la natura e l’urbano è un’idea innovativa che trova il plauso della regione Lombardia perché è un argomento che ci sta molto a cuore. Sembra difficile mettere in relazione il nostro territorio con il paesaggio e l’ambiente, anche perché per un lungo periodo c’è stata poca attenzione a questi temi. Oggi però abbiamo il 25% del territorio tutelato con un grande numero di parchi e ben 11 siti Unesco – spiega Terzi -. Sentiamo una grande responsabilità perché va diffusa la conoscenza e il valore di temi fondamentali per la vita di ognuno di noi. Partire da Varese che ha il 73% dello spazio tutelato. Grazie a Nature urbane tutti potranno avvicinarsi al tema del paesaggio».

Tanti i protagonisti del festival e tra loro l’Università dell’Insubria. «Per noi – ha raccontato il rettore Coen Porisini – tenere insieme cultura, scienza e ricerca è importante. La notte dei ricercatori farà parte di Nature urbane e dimostra come la collaborazione tra i vari enti è fondamentale. Abbiamo bisogno di contaminazione tenendo luoghi aperti. Varese è il luogo giusto per parlare di paesaggio e dovremmo recuperare la vocazione turistica».

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Sullo stesso tema è intervenuto Alessandro Alfieri, consigliere regionale e segretario lombardo del Pd: «Arrivando a Varese si rimane colpiti proprio per il paesaggio che stupisce. I cittadini devono riappropriarsi della propria città ed è importante che i varesini aprano le proprie ville».

«Varese ha perso un po’ della sua identità di città giardino – ha detto Raffaele Cattaneo, presidente del consiglio regionale -, ma il festival è una grande occasione per la città. Queste sono le iniziative che uniscono».

Saranno 24 le ville coinvolte di cui 13 di privati: «Abbiamo approvato un documento per il rilancio turistico e culturale come elemento centrale dello sviluppo della città. In questo il paesaggio è fondamentale». Il sindaco Davide Galimberti spera che il festival sia anche un momento di dibattito: «Questa sarà un’edizione zero in cui discutere e riflettere sul futuro delle nostre città. Per questo abbiamo investito molto nel piano della mobilità. Ci vorrà del tempo, ma pensiamo che Varese abbia le caratteristiche per esprimere una vocazione legata al paesaggio. In questo sarà fondamentale la relazione tra i diversi soggetti del territorio».

«Non è un festival all’interno di luoghi chiusi – ha precisato Roberto Cecchi, assessore alla Cultura di Varese -. Ci saranno momenti esperienziali con la conoscenza dei luoghi ed altri di incontro e spettacolo. Negli anni Ottanta l’università di Milano affermava che i turisti non vanno a Varese perché non conoscono cosa offre. Noi ci siamo soffermati su come è la città. Non ha attrattori noti ma ha un paesaggio straordinario e questo ricopre il 73% dello spazio. Non c’è capoluogo di provincia che abbia questi dati. Avremo cinque aree tematiche nel festival descritte in ben undici libretti. Ci saranno studiosi che aiuteranno a capire gli elementi che indicheranno come affrontare il futuro. Andrea Carandini, presidente del Fai, è uno di loro: da anni lavora sul tema. Tutto il percorso di conoscenza è tenuto insieme dal “Barone rampante” messo in scena da grandi attori e dai giovani artisti del Piccolo teatro di Milano».

Daniele Zanzi, vicesindaco di Varese, ha fatto del rapporto con l’ambiente la sua ragione di vita: «Ho visto la commozione e l’orgoglio dei volti delle persone che hanno guardato il filmato sulla bellezza di Varese – ha detto -. Si è parlato di “oro verde” che la città ha. È unico il nostro paesaggio. Guardandola dall’alto si vedono alberi e in mezzo le costruzioni. Non il contrario. Noi ora apriamo tredici ville, ma abbiamo materiali per fare altre venti edizioni. L’ambiente è l’elemento qualificante e se ne accorse per primo Salvatore Furia che istituii un grande premio che poi venne dimenticato. Ora lo rilanciamo e verrà dato a un divulgatore come Stefano Mancuso. È un ricercatore importante a livello mondiale. Dobbiamo essere tutti orgogliosi del nostro paesaggio».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Settembre 2017
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