Torna il Festival della Paesologia
Dopo il successo dell’anno scorso a Piero, ora tocca a Lozzo, dall’altra parte della valle, ospitare l’originale iniziativa che fa scoprire il senso dei luoghi
Intrecci fra luoghi poco abitati e uomini che li amano, storie di alberi e vento, ninne nanne sottovoce cantate per le vie del paese, laboratori di erbe di bosco e di rapporti umani.
Ci sarà un po’ di tutto questo, e molto altro, nella seconda edizione del Piccolo festival della Paesologia, una forma mentis più che una scienza, nata dalla visione dei luoghi fatta dallo scrittore Franco Arminio.
Arminio è l’inventore de “La luna e i calanchi”, l’appuntamento che ogni anno si tiene ad Aliano, in Lucania; iniziativa, in piccolo, approdata al Nord l’anno scorso nell’ultimo lembo di terra italiana prima della Svizzera, Piero, frazione di Curiglia con Monteviasco raggiungibile solo a piedi.
Quest’anno il luogo scelto sarà nei paraggi, ma dall’altra parte della valle, a Lozzo (comune di Maccagno con Pino e Veddasca), e durerà tre giorni: da venerdì 8 a domenica 10 settembre.
«Non una “sagra” e neppure una celebrazione del passato, ma un tentativo di immaginare il futuro di questi luoghi raccogliendo, intorno a un piccolo paese, le migliori energie artistiche, intellettuali e associative disponibili», raccontano gli organizzatori dell’associazione culturale Confini.
«Ci raggiungeranno a Lozzo una dozzina di amici della Casa della Paesologia di Aliano (MT) fra artisti, fotografi, poeti, musicisti della tradizione popolare ai quali si mescoleranno altrettanti attori, piccoli editori, scrittori, improvvisatori, da Varese, Milano, dall’Ossola e dalle Alpi Liguri».
Non verranno per “esibirsi” e andarsene subito dopo, verranno per so-stare, perché «l’idea alla base dell’iniziativa è che gli artisti invitati, gli abitanti del paese e i visitatori del piccolo festival, costituiscano una comunità provvisoria capace di infondere fiducia alla vita dei piccoli paesi. La nostra idea è: piccolo paese, grande vita», come afferma lo stesso Franco Arminio.
Un invito a uscire (almeno per quasi tre giorni) dalla “rete” del web, per entrare in un piccolo paese, ciascuno col suo filo, a tessere intrecci non sensazionali, ma emozionati: intrecci veri.
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