A Nature Urbane 200 anni di villeggiatura dei milanesi
A villa Panza un incontro che ha sviscerato due secoli di ville a Varese. Gli approfondimenti continuano fino a domenica 8
Sono stati 200 anni di tradizione del villeggiare a Varese i protagonisti dell’incontro di approfondimento di oggi, 2 ottobre 2017, nell’ambito del festival Nature Urbane. Un incontro che ha spiegato come mai Varese è definita la città giardino, e quale è stata la molla che ha portato tanti milanesi a visitare “Un luogo incantevole, tra i più belli della Lombardia” costruendo qui alcune tre le più belle ville (E i più bei giardini) d’Italia.
Una molla dove la floridezza dei campi e le capacità dei contadini sono state importanti: i nobili del settecento avevano infatti come primo obiettivo quello di comprare campi che dessero una importante rendita immediata, cosi da poter continuare ad avere i fondi per “fare i nobili” e non lavorare. Ma dove la bellezza dei luoghi e la mitezza del clima rendevano interessante acquistare fabbricati che permettessero di vivere, almeno parzialmente la propria vita, in quelle che presto furono chiamate “ville di delizie” e diedero vita ad una vera e propria “civiltà delle ville”, come ha ricordato la storica dell’arte Paola Bassani.
A parlarne sono stati chiamati storici, esperti di belle arti, di paesaggio varesini e non, che hanno inquadrato un periodo, quello che va dagli inizi del settecento ai primi del novecento, dove Varese era meta ambitissima “da chi conta” e città straordinariamente vivace dal punto di vista commerciale e culturale (come ha sottolineato lo storico Paolo Cottini, citando missive e testi del XIX secolo).
Una città che ha raccolto storie romantiche o infelici, tragici litigi e grandi innamoramenti. E che, nel contempo, ha visto fiorire ville stupende dal respiro europeo. Quasi tutte realizzate proprietari milanesi, o che lavoravano a Milano: che avevano eletto Varese a città per vivere una volta finito il lavoro o per soggiornare nei momenti piu tranquilli dell’anno, con una scelta praticata fino all’ultimo dopoguerra, come ha ricordato Roberto Nessi, della soprintendenza delle zone di Varese, Como, Lecco e Monza Brianza.
I cui elementi centrali, molto spesso, sono stati i giardini, che ora sono spesso risorse pubbliche, poiché diventati parchi: quando le attività di costruzione intorno a questi luoghi non hanno stravolto completamente il paesaggio circostante. Una situazione puntualizzata da Lionella Scazzosi, docente del Politecnico a Milano.
Prestigiosa moderatrice e filo conduttore del dibattito, Caterina Bon Valsassina, direttrice generale per l’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio del Mibact, che già conobbe, come lei stessa ha ricordato, la villa che ha ospitato tutti, villa Panza.
MOLTI INCONTRI PER APPROFONDIRE AMBIENTE, STORIA, ARTE E BELLEZZA DEL PAESAGGIO (VARESINO E NO)
«E’ interessante girare per ville e Giardini, ma è importante anche approfondire la storia e la struttura di quello che stiamo visitando e la struttura di una città: per questo abbiamo deciso di organizzare anche degli incontri di approfondimento» Ha detto l’assessore alla cultura Roberto Cecchi all’inizio dell’incontro.
E gli approfondimenti continuano: domani, 3 ottobre, l’appuntamento è in camera di Commercio alle 18, con l’incontro dal titolo “Lo sport come attrattore turistico” che vedrà tra i relatori anche Luca Lotti, ministro dello sport.
Mercoledì 4 al salone Estense Giovanni Agosti rilegge Robert Wilson (protagonista di una mostra di grande successo a villa Panza) nella sua relazione tra architettura, arte e natura.
Giovedì 5 l’approfondimento vedrà anche la proiezione di un cortometraggio di Ermanno Olmi, dal titolo “Le rupi del vino” dal titolo “Coltivare il paesaggio”: dopo il quale è prevista una tavola rotonda organizzata in collaborazione con l’associazione italiana architetti paesaggisti. ma star della giornata sarà la conversazione con Michelangelo Pistoletto, uno dei più importanti artisti viventi: l’appuntamento è alle 21 a villa Panza.
Doppio approfondimento venerdì 6 ottobre: alle 14.30 al teatro Santuccio si parlerà di economia circolare con “Varese città dell’economia circolare, dalla valorizzazione del paesaggio alle politiche dell’efficienza e del riuso per una città sostenibile e smart”.” Mentre alle 17 a villa Panza si approfondirà l’origine e l’evoluzione del Fai, e il suo lavoro di restituzione alla collettività di monumenti e luoghi: a farlo sarà il vicepresidente esecutivo del Fai – fondo Ambiente Italiano, Marco Magnifico.
Per tutta la giornata di sabato 7 all’hotel Palace ci sarà invece un grande convegno sull’architetto Giuseppe Sommaruga, che disegnò il palace Hotel e il grand Hotel Campo dei Fiori, organizzato in collaborazione con Confcommmercio Uniascom Varese e la soprintendenza archeologica delle belle arti.
Domenica, infine, si terrà al salone Estense il convegno finale, che vedrà l’intervento di Davide Galimberti, sindaco di Varese, Roberto Cecchi, assessore alla cultura, cristina cappellini, assessore alle culture della egione Lombardia. E, a conclusione, anche Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario di stato del ministero dei beni culturali.
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