A Villa Recalcati si parla di buona Agricoltura

Festival dell'utopia: a partire dalle ore 10 si terranno 2 tavole rotonde. Interverranno esperti, agricoltori e distributori

Avarie

Affermare che l’agricoltura è una produzione industriale è ormai un dato scontato, difficilmente controvertibile. Il contadino è diventato imprenditore agricolo, la marginalità e la redditività dell’impresa agricola hanno la priorità sui tempi e il rispetto della natura. Eppure il dibattito su quale modello di agricoltura bisognerebbe adottare è più che mai vivo perché la modernizzazione lo ha ulteriormente  polarizzato. Da una parte le magnifiche  sorti progressive della scienza e dall’altra il rapporto critico con chi non si arrende all’idea che la produzione agricola possa essere solo su scala industriale.

È una spaccatura più che giustificata perché l’agricoltura produce il  cibo che noi mangiamo, particolare che non ci può lasciare indifferenti. Il resto lo fa il rapporto con la scienza e il progresso che incide ulteriormente sull’immagine che noi abbiamo del mondo contadino che, oltre a essere naturale, è anche un po’ artificiale, in quanto plasmato dalla mano stessa dell’uomo.

La stessa agricoltura biologica tende all’industrializzazione, cioè a integrare un modello di potenza che in quell’ambito è una contraddizione in termini, in quanto la finanza e il capitalismo per loro natura ed efficienza separano la sostenibilità ambientale dal benessere dei lavoratori agricoli  a qualsiasi punto della filiera appartengano, che dovrebbero invece essere tutelati almeno quanto la terra e il cibo che producono. Ha senso mangiare sano se il costo occulto di quel cibo è la salute o la libertà del contadino? Il buono e sano possono prevalere sul giusto senza intaccare la coscienza del consumatore? Domande retoriche, è vero, ma che ancora oggi il sistema tende a eludere o ad aggirare.

Se il modello di agricoltura massificata è quello prevalente ciò non esclude la nascita di altre esperienze non necessariamente alternative, ma diverse nella logica di produzione e di organizzazione della filiera, dal campo alla distribuzione, dal finanziatore al consumatore. Di questi argomenti si parlerà sabato 7 ottobre a Villa Recalcati nell’ambito del Festival Dell’Utopia nel convegno “La buona agricoltura“. A partire dalle ore 10 si terranno 2 tavole rotonde, introdotte da Dino De Simone, assessore all’ambiente del Comune di Varese. Marta Violetta (Studiopro piccola distribuzione organizzata), Sara Manca (Gas), Alessandro Bruschera (ex Bottega degli sballati Ispra) e Mattia Crivelli (presidente consorzio formaggella del Luinese) si confronteranno sul tema “Coltivare valori, gustare saperi, nutrire relazioni” . Alle ore 11 e 15 si parlerà di “Buona agricoltura e nuove forme di distribuzione per una rinnovata consapevolezza” con Massimo Crugnola (Ortobio Broggini), Marco Cuneo (produttore di riso) e Chiara Pasquali (allevatrice).

Alle 12 e 30 buffet a base di prodotti locali e alle 14 e 30 visita all’azienda agricola Ortobio Broggini.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Ottobre 2017
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