Benemerenze, è polemica sulla scelta e tra gli esclusi c’è Bruno Gulotta
La vittima legnanese dell'attacco terroristico di Barcellona è stato escluso (per ora) insieme ad altri 13 nomi proposti da associazioni, partiti e società civile: "Nomi calati dall'alto"
Undici segnalazioni, provenienti da dieci diversi proponenti (associazioni, gruppi, partiti, singoli cittadini): 14 i nomi segnalati dalla città per una benemerenza civica. Nessuno di essi ritenuto degno dalla maggioranza che guida Palazzo Malinverni che, invece, ha scelto Max Pisu, il professor Domenico Macioce, il luogotenente della Guardia di Finanza Francesco Focone. L’ultima parola, comunque, spetterà al sindaco che deve ancora comunicare la lista ufficiale.
Mercoledì 11 ottobre, durante la riunione dei capigruppo consiliari, sono state presentate le candidature alle benemerenze civiche per la prossima festa di San Magno ma non si arebbe svolto – di fatto – alcun confronto. Le segnalazioni giunte in Comune sono state messe da parte dal presidente del Consiglio comunale, mentre una corsia preferenziale è stata accordata alle 3 personalità (peraltro fuori discussione) presentate dai piani alti del Palazzo.
Eppure tra i nomi indicati dai cittadini, dalla società civile, da espressioni del mondo cattolico, dell’associazionismo e del lavoro figuravano: Bruno Gulotta (vittima degli attentati di Barcellona); i Maestri del lavoro Maria Teresa Sormani, Giovanni Carminati, Ado Polli; i Carabinieri Massimo Gaias e Roberto Adorna; il dirigente della società sportiva Perseverant Fabio Chiogna; la vigilessa Cristina Fossati; Marco Tajana (Legnano Basket); Franco Brumana (tutela fiume Olona); Maurizio Finocchiaro; Piero Borsa (educatore, dirigente dell’Azione cattolica, presidente del Patronato scolastico, fondatore con il sindaco Accorsi del Laboratorio scuola per ragazzi disabili, fondatore del Gruppo Alpinistico Raimondi; per lunghi anni al servizio delle parrocchie di San Domenico e San Magno); Carla Dotti (dirigente Azienda ospedaliera); dottor Gian Piero Tonnarelli.
Il commento di Gianni Borsa di fronte alla scelta dell’amministrazione a guida Fratus: «Per assegnare, o meno, una benemerenza ci sono sempre buone ragioni. Purché legate alla reale conoscenza della storia della comunità locale e del presente della città. Ma se la città non la si conosce o se prevalgono visioni di parte…».
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