Camping 7 Laghi, al comune 300 mila euro e via le casette “abusive”
Il Tar dà ragione all'amministrazione comunale: respinta la richiesta di risarcimento di 15 milioni di euro della società. Le 311 piazzole e le 88 roulotte "fuori legge" andranno rimosse
Il “Sette laghi” dovrà tornare ad essere quel che era: ovvero un campeggio. Il Comune di Azzate porta a casa due sentenze del Tar che danno una svolta definitiva alla vicenda che si trascina ormai da diversi anni.
A spiegare quanto la giustizia amministrativa ha deciso in questi ultimi giorni sono il sindaco di Azzate Gianmario Bernasconi e il consigliere comunale con delega sulla questione “campeggio Settelaghi”, Gianmarco Beraldo
.La Corte di Cassazione, a fine settembre, ha annullato il sequestro e la confisca del camping, a cui erano stati messi i sigilli nel 2012 per la contestazione dei reati di lottizzazione abusiva e costruzioni abusive: per effetto della prescrizione è ritornato dunque nella disponibilità dei proprietari, già assolti in appello per i due reati.
Festa grande e tutto risolto? No, tutt’altro. Perché ecco che cosa è accaduto. Il Tar ha dato ragione all’amministrazione comunale su due aspetti non di poco conto: il primo riguarda l’ingiunzione di demolizione del 18 ottobre 2011; il secondo respinge la domanda risarcitoria fatta dai soci e dalla società Sette Laghi per comportamento antigiuridico del Comune di Azzate.
Spiega il sindaco Bernasconi: «L’Amministrazione comunale aveva emesso un’ordinanza di demolizione e rimessa in pristino dell’area del camping. La società, e alcuni dei soci, avevano fatto ricorso. Ora il Tar ha emesso la sentenza che dà ragione a noi. Questo significa che il Comune ha agito nella legalità e con correttezza. Che tutti gli atti compiuti erano dovuti e legittimi ed è stato fatto tutto correttamente».
Anche per quanto riguarda la domanda di risarcimento danni, la situazione ormai è chiara: «La società ci aveva chiesto 15 milioni di euro per atti illegittimi e comportamento omissivo o in alternativa chiedeva fosse individuata una nuova area su cui spostare il camping– spiega l’avvocato Beraldo-. Il Tar ha respinto la richiesta. Ora noi vantiamo un credito di 300 mila euro tra tributi mai incassati, Tarsu e Tari, e spese legali».
Ma la grande domanda è questa: cosa accadrà ora?
Anche in questo caso il Tar parla chiaro spiega Beraldo: «Entro la fine del mese la società dovrà ottemperare a quanto richiesto con la nostra ordinanza. Le 311 piazzole e le 88 roulotte che sono fuori norma dovranno essere demolite o rimosse. Noi dovremo verificare che ogni “boungalow” ed ogni roulotte tornino nella legalità, altrimenti il Comune diventerà proprietario di ogni singola piazzola. Insomma la Sette Laghi ha quindici giorni di tempo per far tornare quell’area nella situazione prevista dal PGT, ovvero un’area ricettiva all’aria aperta: cioè un camping con libero accesso a tutti e con possibilità di sostare per un tempo limitato».
Le casette al limitare del campeggio, quelle più a ridosso del lago, dovranno invece essere demolite del tutto.
«Siamo molto soddisfatti di come sono andate le cose -conclude il sindaco Bernasconi – La sentenza della Cassazione gioca di fatto a nostro favore: ha restituito alla proprietà il campeggio ma ha tolto anche gli alibi a non intervenire. Al Comune non interessa entrare in possesso del campeggio, né delle singole aree, però vogliamo che tutto torni a norma e che le regole vengano rispettate».
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Parafrasando quello striscione che si vede in foto:
Sfortunatamente riaprite grazie ad un paese che tutela maggiormente chi le regole non le rispetta. Prego.