Contro la coop Alpina “pericolosa deriva corporativa dei sindacati”
Dario Balotta, ex sindacalista e oggi nell'Osservatorio Liberalizzazioni, critica la battaglia per evitare l'ingresso della cooperativa bergamasca nell'handling

«I sindacati confederali ed autonomi usano due pesi e due misure manifestando una pericolosa deriva corporativa. L’utilizzo di numerose cooperative viene tollerato dai sindacati per la gestione del carico scarico delle merci nello scalo cargo dell’aeroporto della brughiera, mentre nell’area passeggeri il carico scarico dei bagagli alle cooperative non si vuole consentire». Nel mezzo della vertenza che contrappone sindacati (e Sea) alla cooperativa bergamasca Alpina, dice la sua anche Dario Balotta.
L’ex sindacalista dei trasporti, ambientalista e presidente dell’Osservatorio sulla liberalizzazione dei Trasporti (Onlit) solleva una perplessità che ha tenuto ai margini anche qualche sigla sindacale, in particolare l’AdL. Perché due approcci così diversi? «Vien da chiedersi perché il dumping sociale, se di questo si tratta, è lecito nello stesso aeroporto nel settore cargo e non in quello passeggeri».
Balotta contesta la posizione dei sindacati: «Perché i sindacati tollerano AGS e la cooperativa Alpina a Bergamo (terzo scalo nazionale) dove di fatto è, tra l’altro, in posizione monopolistica? Alpina se ha i requisiti contrattuali a Bergamo perché non può operare a Malpensa visto che si tratta di nuovi voli e nuove attività e non di trasferimento di voli e di attività solo per i quali sarebbe indispensabile l’adesione alla clausola sociale? Si dice che bisogna scongiurare la rottura di uno status quo “virtuoso” di Linate e Malpensa. Il virtuosismo in cosa consiste? Nel fatto che viene accettato un doppio regime normativo e salariale all’interno della stessa azienda che prima era Sea Handling poi Airport Handling tra gli operai del piazzale che fanno lo stesso lavoro. Infatti ci sono alcune centinaia di lavoratori a chiamata gestiti e somministrati dalle agenzie interinali (Adecco) che fanno turni spezzati, doppi o tripli senza nessuna prospettiva di trasformare il rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato. Questi si andrebbero tutelati».
«Il dumping quindi c’è all’interno della stessa azienda Airport Handling. Azienda che non dovrebbe essere più controllata da Sea secondo le normative europee che vogliono che il titolare della concessione statale dell’aeroporto non gestisca i servizi aeroportuali che devono invece essere svolti da distinte società o da cooperative in sub appalto per una quota massima del 30% dei servizi aeroportuali» Balotta ne ha anche per il gestore aeroportuale: «Sea invece detiene ancora il 70% di Airport Handling attraverso un surrettizio Trust. Ciò lascia pensare che Sea si ponga ancora fuori dalla normativa europea. Tant’è vero che i ricorsi al Tar e al Consiglio d Stato (persi) contro l’ingresso di AGS/Alpina non li ha fatti la concorrente Airport Handling ma la stessa Sea (che dovrebbe essere l’arbitro della partita e non un giocatore) per tutelare il mercato della sua ex controllata ora difesa a spada tratta con tutti i sindacati».
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