Derby da record, la Openjobmetis straccia Cantù
I 31 punti inflitti ai brianzoli sono il miglior punteggio da parte biancorossa in 140 sfide. Okoye stellare, Waller pure: dal 15' in avanti non c'è partita
A quattro minuti dalla fine del derby numero 140, mentre Norvel Pelle distribuisce l’ennesima stoppata della sua serata, il pubblico del PalA2a si alza in piedi e intona l’arcaico ma sempre tagliente “cata sü”, coro di giubilo per i vincenti e di scherno per gli sconfitti. Non un azzardo, nonostante ci fosse ancora mezzo periodo da giocare: questa volta la Openjobmetis arriva in carrozza al traguardo contro gli eterni rivali e chiude la prova con un record che non era riuscito nemmeno alla grande Ignis.
I 31 punti di scarto sono il primato di tutti i tempi da parte biancorossa, una chicca storica da inserire in una partita in cui Varese ha letteralmente spappolato i brianzoli in tutte le fasi del gioco. Serata di festa, quindi, quella che porta la prima vittoria in questo campionato ai ragazzi di Caja: la Openjobmetis lascia quota zero e può respirare, prima di andare a Brescia (lunedì prossimo) a fare visita a una delle tre capolista imbattute della LBA.
Varese vince perché è più organizzata, profonda, affamata e attenta della Red October: Ferrero e compagni prima prendono le misure agli ospiti, poi li colpiscono una prima volta (senza tuttavia dare il colpo di grazia) ma nel finale del primo quarto fanno emergere tutti i problemi biancoblu, trafiggendo a ripetizione una difesa troppo approssimativa. E poi hanno il merito, nella seconda metà di gara, di reggere in retroguardia anche nei momenti in cui non si fa canestro, scoraggiando ulteriormente una Cantù onestamente mai così brutta. Finisce in gloria, con la gente che si abbraccia, salta e perde la voce, con un unico dispiacere: scelte ottuse (non della società) dettate da presunti problemi di sicurezza hanno tenuto lontano qualche persona di troppo dalla serata record di Masnago. Un peccato, l’unico, in una notte magica.
COLPO D’OCCHIO
Le limitazioni a traffico e alla vendita dei biglietti e l’orario non comodissimo del lunedì sera tolgono qualche presenza a Masnago pur senza i vuoti temuti alla vigilia, eccezion fatta per la “gabbia” dei tifosi ospiti. Il PalA2a però non arriva a quota 4mila presenze, nonostante una Curva Nord imbottita come non si vedeva da tempo.
L’applauso più lungo, quasi infinito, è quello per Bob Morse che si presenta al palazzetto con la felpa rossa marchiata Varese e raccoglie un’ovazione durata tantissimo, a precedere quella – più breve ma ugualmente sentita – tributata alla memoria di Augusto Ossola.
PALLA A DUE
Tutto confermato in campo e nessuna defezione: Caja dà sempre fiducia a Ferrero tenendo Hollis in panca; regia a Wells con Tambone pronto a subentrare. Sodini ha la squadra al completo, mette il totem Crosariol sotto i tabelloni con i folletti Culpepper e Smith a dividersi regia e guardia.
LA PARTITA
Inizio contratto da entrambe le parti: Cantù per la verità inizia meglio, anche con un piccolo strappo che vale il 6-11. Poi Waller apre il fuoco, cancella lo zero alle voce triple ed è l’uomo che trascina Varese al sorpasso insieme ad Okoye: al 10′ è 20-16 interno.
La Openjometis prova quindi a fare l’andatura a inizio di seconda frazione, ma il momentaneo +9 (25-16, bravo Tambone) è vanificato da un controparziale della Red October firmato da Chappell e Culpepper. Questo è l’unico passaggio che mette i brividi ai tifosi biancorossi, perché la squadra di Caja sbaglia cose facili per qualche minuto e lascia un po’ interdetti gli spettatori. Dopo il timeout del coach però, la musica cambia: Cantù lascia falle in difesa che permettono a Waller e Okoye di prendere la mira e segnare due triple a testa in un amen. Così, dal quasi pari, si passa a un largo e forse inatteso 48-35 dell’intervallo.
Dopo la pausa si continua con lo stesso copione: Cantù replica un paio di volte in avvio di periodo, poi non segna più e permette ai padroni di casa di scaldare a mille la temperatura del palazzetto. Certo, Varese non è perfetta (non mancano anche qui le sbavature) però è brava a correggere i propri errori, a non abbassare mai la guardia e a martellare sugli errori altrui. Arrivano anche rari punti di Wells e Hollis per il 70-45 della mezz’ora.
IL FINALE
Stan Okoye si prende una volta di più la scena in una serata da 22 punti e 18 rimbalzi, scena ceduta per un istante a Waller in occasione dell’ultimo canestro prima del suo quinto fallo. Poco male, Cantù si è arresa da tempo e non oppone resistenza, anche perché quando prova a entrare in area trova Pelle che stoppa anche i moscerini. Varese si ferma solo dopo aver toccato l’oceanico +34, e solo un paio di perse nel finale abbassano lievemente un distacco, che però resta da record. Segnatevelo bene: 95-64.
OPENJOBMETIS VARESE – RED OCTOBER CANTU’ 95-64 (20-16, 48-35; 70-45)
VARESE: Wells 5 (1-5, 1-1), Waller 18 (3-6, 4-8), Okoye 22 (2-7, 4-8), Ferrero 17 (4-5, 2-5), Cain 10 (4-6); Avramovic 5 (2-3, 0-3), Pelle 4 (1-2), Natali (0-1 da 3), Tambone 9 (2-2, 1-6), Hollis 5 (2-6). Ne: Ivanaj, Bergamaschi. All. Caja.
CANTU’: Culpepper 16 (2-8, 2-7), Smith 7 (3-5, 0-4), Chappell 16 (3-6, 3-6), Burns 9 (4-9, 0-3), Crosariol 2 (1-3); Cournooh 9 (3-3, 1-2), Parrillo 3 (1-2 da 3), Qualls (0-2), Thomas 2 (1-7, 0-2). Ne: Tassone, Maspero, Raucci. All. Sodini.
ARBITRI: Mazzoni, Vicino, Quarta.
NOTE. Da 2: V 21-42, C 17-43. Da 3: V 12-32, C 7-25. Tl: V 17-20, C 9-19. Rimbalzi: V 51 (13 off., Okoye 18), C 40 (11 o., Chappell 10). Assist: V 17 (Wells 5), C 11 (Cournooh, Crosariol 3). Perse: V 10 (Okoye, Tambone, Hollis 2), C 15 (Chappell 6). Recuperate: V 8 (Natali, Okoye 2), C 3 (Culpepper 2). F. tecnico: Culpepper (9.40). F. antisportivo: Okoye (16.01), Cournooh (32.24). Usc. 5 falli: Waller. Spett.: 3.764. Incasso: 58.074 euro.
CLASSIFICA: Brescia, Milano, Venezia 6; Avellino, Torino, V. Bologna, Pistoia 4; VARESE, Cantù, Pesaro, Trento, Cremona 2; Brindisi, Reggio Emilia, Capo d’Orlando 0.
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