Il gestore dell’Osteria Irma: “Ho visto la mia montagna bruciare”
Il racconto di Paolo Ferrari, costretto a scappare dalla sua casa al Campo dei Fiori nella serata di venerdì 25 ottobre a causa dell'incendio che ha devastato il bosco del parco
Vedere le lacrime agli occhi di un omone come Paolo Ferrari, all’apparenza burbero ma con un cuore grande e sentimenti vivi e accesi, fa impressione.
Il suo ristorante, l’Osteria Irma del Campo dei Fiori, che gestisce con la moglie Laura da pochi mesi, è irraggiungibile da venerdì notte, quando il fuoco si è riacceso e ha lambito la strada che collega al locale, costringendo le forze dell’ordine ad evacuare tutti.
Con loro, sono stati fatti scendere dalla montagna anche gli altri abitanti del Campo dei Fiori che in questi giorni fanno capolino al campo base delle operazioni di spegnimento per avere informazioni sulle rispettive abitazioni.
«L’incendio si è riacceso venerdì, avevamo ospiti a cena, i carabinieri, i vigili del fuoco e i coordinatori delle operazioni di spegnimento ci hanno fatto evacuare da una mulattiera per scappare visto che la situazione si è fatta via via più preoccupante – racconta -. Con mia moglie, mia figlia, gli ex gestori del locale e i clienti siamo scesi. Al Sacro Monte abbiamo visto il bosco che bruciava, uno spettacolo tremendo, che stringe il cuore. Io sono andato a Caidate dai miei genitori, Laura e la bimba, che ha un anno, dai suoi genitori. Solo stanotte siamo tornati insieme, al Borducan, in attesa di poter tornare a casa nostra».
«Ho lacrime agli occhi, per quel monte che mi ha visto crescere, passeggiare, passare giornate divertenti e “matte” – racconta Paolo, chef per passione con un passato da tagliaboschi e commerciante di legnami – Ci sono stato a piedi, in bicicletta, a cavallo. Il ristorante lo abbiamo voluto, cercato, aspettato – spiega Paolo -. Quando Irma e Giancarlo, i proprietari delle mura, nell’aprile scorso hanno deciso di mollare dopo anni e anni, ci siamo fiondati e abbiamo trasformato la Pensione Irma in Osteria Irma, mantenendo il nome perchè è giusto che sia così. Ora è successo tutto questo. Giovedì era il mio compleanno, festeggiavamo con un po’ di apprensione dopo le notizie dell’incendio di venerdì, ma sereni perchè pensavamo fosse tutto finito, invece…».
«Vogliamo bene al nostro monte, al nostro locale, ai nostri alberi – spiega ancora Paolo Ferrari -. Mi piacerebbe pensare che tutto tornerà come prima, magari anche meglio».
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