Il tablet non va, gli elettori votano nel seggio vicino
La “voting machine” si inceppa: a penna la dichiarazione che prende nota del disguido

La segnalazione arriva dall’assessore ai lavori pubblici del Comune di Varese Andrea Civati, che nel primo pomeriggio posta sul suo profilo facebook una foto piuttosto eloquente: una dichiarazione vergata a mano, a penna, che certifica l’impossibilità di votare in un seggio e che consente di esprimere il voto al seggio di fianco. Motivo: il tablet non funziona.
«Sì, ho pubblicato su facebook quanto visto al seggio numero 32, di Varese, nel quartiere di San Fermo: la “voting machine” non va, quindi i membri del seggio hanno trovato la soluzione.
Gli elettori dichiarano che non potendo votare le seggio possono votare nel seggio di fianco, il 31».
«La cosa si commenta da sola – conclude l’assessore – : spendiamo 22 milioni di euro con questa tecnologia, allestiamo il seggio con gli stessi costi, ci aggiungiamo il costo dell’attrezzatura, di una persona mandata da Regione per ogni seggio e il paradosso è che queste macchine non funzionano e si devono fare dichiarazioni fatte a penna».
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