Migliaia di impronte diventeranno un’opera collettiva per Amatrice
Continuano le manifestazioni di vicinanza per le regioni terremotate. L’artista Antonio Pedetti al centro di un progetto di solidarietà
La solidarietà è anche partecipazione diretta per far sentire la propria vicinanza semplicemente, lasciando solo un segno su di una tela.
Nell’era degli sms solidali esistono per fortuna ancora spazi per far maturare l’attenzione nei riguardi di chi ha perso casa e affetti col terremoto; attenzione che passa anche dall’impronta lasciata da migliaia di gaviratesi: succederà domenica, e una volta finito, il quadro, composto da tanti pollici colorati, verrà regalato ai giovani di Amatrice impegnati a costruirsi una vita in un centro di formazione professionale per il turismo eno-gastronomico.
Quanti più segni e colori ci saranno, tanto più forte sarà la solidarietà dimostrata.
È quanto presentato questa mattina proprio a Gavirate, dove il comitato “Gavirate per i giovani di Accumoli ed Amatrice” ha presentato l’evento che si vivrà in paese nel corso del prossimo fine settimana.
«Si tratta di un’iniziativa che non si esaurirà domenica, ma proseguirà nei mesi prossimi», ha ricordato il presidente del comitato Gianni Lucchina.
In concreto, il momento di arte e solidarietà si svilupperà, contestualmente, in due direzioni.
La prima consiste nell’opera estemporanea che a partire dalle ore 15 (all’oratorio) verrà realizzata dall’artista Antonio Pedretti: il dipinto, frutto della performance, sarà riprodotto in serie limitate e numerate che concorreranno, con la vendita, a far crescere l’importo finora totalizzato dalla raccolta fondi per il progetto della ricostruzione di un ex orfanotrofio distrutto dal terremoto in centro ricreativo e di formazione turistica legato a Solw Food, appunto ad Amatrice. Ad ora le decine di associazioni gaviratesi coinvolte hanno raccolto la somma di 22.500 euro.
Ma vi sarà come anticipato anche un’altra opera realizzata direttamente dai residenti della cittadina lacustre, i quali ci metteranno fantasia e colori: si tratta di una tela di formato 2×3 che verrà riempita con tanti segni lasciai dai polpastrelli di grandi e piccini. «Un po’ come dire: qui, in quest’opera, ci sono anche io. Anche io partecipo “fisicamente” alla realizzazione di questo quadro, un pensiero rivolto apposta a chi sta passando un periodo difficoltà», ha spiegato Pedretti, autore famoso per i suoi dipinti dai colori evanescenti e fortemente suggestivi, con paesaggi di terra e di lago capaci di celebrare la natura come elemento di predominio del segno artistico.
L’opera dai mille pollici si chiamerà “Gesto colorato” e sarà, oltre che opera collettiva, anche itinerante, nel senso che verrà spostata “work in progress” nelle diverse frazioni e a seconda delle prossime feste e sagre che si terranno in città.
Alla fine entrambi i dipinti – il Pederetti e “Gesto colorato”- verranno portate alla “Casa Fururo” di Amatrice, una volta terminata.
A questo proposito lo stesso Lucchina ha ragguagliato sugli ultimi sviluppi: l’immobile è in attesa di un parere della Sovrintendenza che dovrà stabilire se ricostruire o ristrutturare. I progetti verranno realizzati dal famoso architetto milanese Stefano Boeri.
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