Nature Urbane, il paesaggio varesino incanta 12mila persone
Grandi numeri per l'edizione zero del festival nature urbane, il cui consuntivo è stato tracciato a palazzo Esrense
Per essere il “Numero Zero” di un Festival, Nature Urbane è stato un successo: sono stati più di 12.000 i partecipanti “certificati” al primo festival del paesaggio organizzato a Varese. Un numero basato sulle prenotazioni giunte al sito dedicato, che nel corso del festival ha superato la soglia di 100mila contatti e ha registrato circa 12.500 prenotazioni ai 200 eventi previsti.
A tracciare il bilancio della prima edizione del festival sono stati questa mattina il sindaco di Varese Davide Galimberti, il vicesindaco Daniele Zanzi e l’assessore alla Cultura Roberto Cecchi, l’assessore all’Ambiente e Sport Dino De Simone, Rossella Dimaggio, assessore ai Servizi Educativi, Roberto Molinari, assessore ai Servizi sociali, l’assessore alla Partecipazione Francesca Strazzi. Con loro anche Anna Bernardini del Fai, uno dei partner principali dell’organizzazione di Nature Urbane e il presidente della Commissione Cultura del Comune di Varese, Enzo La Forgia.
«Bando alla scaramanzia: dicevamo che questa era l’edizione numero zero perché non si sa mai, se non funzionava si poteva dire che trauma prova: ma a consuntivo possiamo dirlo senza esitazioni: questa è stata davvero un’edizione numero uno – sottolinea l’assessore alla cultura, Roberto Cecchi – Anche se il consuntivo non è definitivo, e bisogna ancora valutare dei dati, dare un minimo di decantazione. Quello delle 12.500 persone, però, sono cifre certe, che derivano dalle registrazioni. E che avrebbero potuto essere di più: ricordo infatti che diversi eventi erano a numero contingentato. Un terzo di loro hanno visitato ville e parchi: più precisamente 4280 persone, tutte concentrate nei fine settimana, quindi un dato che volendo può esplodere. Ai 16 incontri di approfondimento hanno partecipato 1500 persone, ai concerti 1100 persone, 2000 ragazzi delle scolaresche hanno visitato le ville comunali, 1200 persone hanno partecipato ai percorsi naturalistici, 2300 persone hanno partecipato ai 10 appuntamenti della letture del Barone Rampante. Ma molto di più del dato quello che ci ha colpito è stato l’entusiasmo delle persone».
Alla conferenza infatti erano presenti anche i tanti collaboratori del Comune di Varese che in questi mesi hanno reso possibile il festival in ogni piccolo dettaglio con entusiasmo e orgoglio. Un entusiasmo e un orgoglio che ha rivitalizzato i cittadini, ma evidentemente anche e soprattutto i dipendenti del comune, che hanno dato l’anima oltre ai loro orari e alle loro funzioni normali per portare a compimento questo primo esperimento, secondo quello che segnalano tutti gli assessori coinvolti: «I veri effetti li vedremo l’anno prossimo, se sapremo migliorare l’ambiente della città e ciò che ci circonda – ha aggiunto il vicesindaco Daniele Zanzi – Abbiamo gettato le fondamenta per dare qualcosa di veramente grande per la città, anche grazie al rinascimento delle professionalità interne»
«Bisogna ringraziare tutti coloro che si sono adoperati perché avesse il successo che ha avuto: i collaboratori, gli assessori che hanno ideato, i tecnici che hanno messo in pratica- Ha spiegato il sindaco Davide Galimberti – un’edizione fatta in casa, con la preziosissima collaborazione del Fai: ed è un elemento di vanto l’essere riusciti in tutto questo da soli».
Un festival che si è concluso domenica ai giardini estensi, con l’ultima puntata delle letture del barone Rampante: «Ma che vedrà i suoi effetti ancora nei prossimi weekend – ha continuato Galimberti – perché il suo scopo era innanzitutto di far conoscere la città. E i centomila contatti del sito web, già importante, non provengono principalmente da Varese, ma da altre città limitrofe, e anche capoluoghi limitrofi, innanzitutto Torino e MIlano, e da vari paesi esteri, tra cui soprattutto, come immaginabile, la Svizzera».
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