Scuole di specialità: l’Insubria ne ottiene 20. Ma non pediatria
Il Miur ha approvato venti scuola contro le 10 dell'anno scorso. Tra le bocciate quella del polo pediatrico. La chirurgia clinica ancora senza direzione universitaria
Venti scuole di specialità promosse. È soddisfacente l’esito della valutazione che il MIUR ha fatto delle domande di accreditamento avanzate dall’Università dell’Insubria.
Delle circa 40 specialità indicate dall’ateneo, venti sono state riconosciute come scuola autonome. Lo scorso anno accademico l’Università degli Studi dell’Insubria era sede di dieci Scuole autonome e risultava capofila di altre due Scuole.
«Il risultato è estremamente positivo poiché raddoppiano le Scuole “autonome”, ossia Scuole ritenute sede autonoma di una formazione completa che pertanto non hanno necessità di essere supportate da altri Atenei per la docenza, con un aumento anche dei posti disponibili: fino allo scorso anno i posti erano in totale 59, adesso sono diventati 72, cui si aggiungeranno i posti regionali ancora da definire» ha sottolineato il Rettore, professor Alberto Coen Porisini.
Tutte le Scuole dell’Università degli Studi dell’Insubria afferenti a settori scientifico-disciplinari chirurgici sono state valutate nel procedimento e accreditate come autonome (cardiochirurgia; chirurgia plastica; toracica; vascolare; generale; neurochirurgia; ortopedia); inoltre sono state istituite due nuove Scuole di Specializzazione: Medicina d’emergenza-urgenza e Geriatria.
Tra le promosse c’è la scuola di chirurgia, realtà storica per l’università varesina ma che si presenta al momento senza una guida accademica: il reparto, partito il professor Gianlorenzo Dionigi il 5 settembre scorso, è ancora affidato al capo dipartimento, il primario ospedaliero Eugenio Cocozza.
Bocciata, come era stato ventilato, la scuola di specialità di pediatria. Un evento che ha colto la componente accademica di sorpresa alla luce soprattutto degli investimenti fatti a livello ospedaliero con l’inaugurazione del nuovo padiglione Michelangelo lo scorso 8 maggio.
«Il temporaneo mancato accreditamento di alcune Scuole di Specializzazione era in parte atteso, in considerazione della carenza del numero di docenti del settore disciplinare di riferimento. Per la Scuola di Psichiatria, numericamente sofferente a seguito del fine mandato del professor Simone Vender, ordinario di Psichiatria, dal primo di ottobre è prevista la presa di servizio della professoressa Camilla Callegari – commenta il Presidente della Scuola di Medicina, professor Giulio Carcano -. Per quanto riguarda la Scuola di Pediatria, che l’Ateneo giudica indispensabile nella risposta al bisogno di formazione e di salute del territorio, è già stato bandito un concorso per un posto da professore associato nel settore scientifico-disciplinare di riferimento».
Adesso partirà una seconda fase in cui anche le Scuole che non hanno ottenuto l’accreditamento come scuole autonome potranno entrare a far parte della rete formativa regionale, attraverso accordi con altri Atenei lombardi.
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